L’emergenza sanitaria scaturita dal diffondersi del virus, lungi dall’essere superata, in queste settimane ha avuto un picco non solo nella nostra città ma anche in Calabria. Gli ultimi dati sui ricoveri all’ospedale Annunziata di Cosenza parlano chiaro. Ecco perché non bisogna perdere altro tempo ma dare corso alle decisioni che vengono prese in ambito sanitario. Non possiamo permetterci il lusso che restino sulla carta.
L’Asp di Cosenza, con delibera numero 646 del 30 agosto 2020, ha preso atto del Piano aziendale di riorganizzazione territoriale che, ai sensi del Dca 65/2020, individua la Casa della Salute di Amantea allocata presso il Poliambulatorio esistente. Oltre ad Amantea vengono confermate le Case della salute di Cariati, Lungro, Mormanno e San Marco Argentano.
Nel piano triennale degli investimenti dell’Asp di Cosenza per il Poliambulatorio di Amantea era stato richiesto 1milione e 500mila euro: risorse che dovevano servire per il completamento strutturale dell’edificio e circa 300mila euro per l’acquisto di nuove tecnologie, ma ancora ad oggi nulla di tutto ciò è stato realizzato.
L’individuazione della Casa della salute è un fatto importante perché può garantire una integrazione tra le cure primarie e le attività del territorio con servizi sanitari e sociosanitari essenziali per i cittadini, ma la semplice “indicazione” di Amantea non basta visto che alla fine non è stato previsto alcun finanziamento, così come invece è avvenuto per Cariati e San Marco Argentano. Concretamente servirebbero almeno cinque milioni di euro.
Inoltre, Amantea è stata individuata anche per la nascita della AFT (Aggregazione Funzionale Territoriale) che viene realizzata attraverso l’associazione dei medici di medicina generale con un bacino di utenza non superiore ai 30 mila assistiti, finalizzata a garantire un’assistenza h12, sette giorni su sette, e possono operare sia in rete o in una sede unica messa a disposizione dell’Asp.
Una scelta che ritengo giusta e che può garantire un miglioramento della sanità territoriale anche attraverso il collegamento con le UCCP (Unità Complesse di Cure Primarie) che garantisce un’assistenza h24, sette giorni su sette, per un bacino di utenza di 60mila abitanti, con una serie di servizi sanitari supportati da strumenti tecnologici.
Ora non possiamo perdere altro tempo e bisogna passare ai fatti, anche perché questo tipo di organizzazione garantirebbe un salto di qualità e un aumento dei servizi territoriali utili per i cittadini.
In questo senso mi farò promotore per chiedere ai commissari prefettizi del Comune di predisporre un incontro con il commissario dell’Asp di Cosenza affinché quanto previsto nella delibera 646 venga realizzato con un cronoprogramma specifico. Amantea e i territori limitrofi non possono essere sguarniti di questi importantissimi servizi.