AMANTEA- Un triangolo politico che fa mutare continuamente gli scenari, mettendo in evidenza le gioie e i dolori della maggioranza e della minoranza. Dopo le esternazioni di Emilia Di Tanna su un possibile rimpasto di giunta, smentito dal delegato ai trasporti Orazio Mannarino che ha giurato amore eterno al progetto Nea Polis, irrompe nella diatriba il leader di Spirito libero Robert Aloisio che critica l’intervento dello stesso Mannarino, confermando gli incontri avuti nei giorni scorsi.«Se da un lato – afferma lo stesso Aloisio – la città è visibilmente in difficoltà e l’amministrazione comunale è ferma al palo, dall’altro il confronto o, per meglio dire, lo scontro nella maggioranza è sempre più acceso. Servono a poco, quindi, le retromarce o le smentite di facciata. La verità è evidente e mi è stata espressa direttamente dal consigliere comunale Orazio Mannarino alla presenza di tanti amici che avevano creduto nella lista Nea Polis e soprattutto nell’operato dello stesso consigliere comunale. Le sue promesse, in favore della città, sono svanite subito, facendo venire meno quel legame che era intercorso con me al momento delle elezioni. Voglio ricordare ad Orazio Mannarino che è stato lui stesso a lamentare l’attuale malessere politico e amministrativo della maggioranza. Ed è stato sempre lui ad evidenziare la sua più convinta determinazione a chiedere maggiore spazio in giunta. Sulla realizzazione dei punti programmatici dell’esecutivo stendiamo un velo pietoso: per fortuna, in passato, qualcuno ha lavorato per far sì che Amantea godesse ora di qualche finanziamento. Suggerisco ad Orazio Mannarino che “per combattere tutte quelle azioni oscurantiste, palesi o occulte, che possano in una qualche misura riportare questa città ad un non lusinghiero passato, di cui veramente nessuno avverte nostalgia” sarebbe più utile denunciare agli organi competenti tali fatti. In questi quindici mesi le chiacchiere sono state molte. La città ha bisogno di fatti e d’interventi in ogni settore: dalla scuola alla sicurezza, dalla sanità al lavoro, dai servizi primari a quelli sociali. Ma all’orizzonte nulla si intravede».

Di Ernesto Pastore