di Saverio Di Giorno

Il diavolo sta nei dettagli, ma per lungo è tempo è stato nel porto di Amantea. Ci sono episodi passati che rappresentano le radici di fortunate carriere politiche e successi elettorali. Sono utili a capire a quali interessi risponde e chi deve “ringraziare” un consigliere o un governatore. E così, le vicende di piccole comunità e i destini dei cittadini spesso ignari sono un modo, forse l’unico, per capire dinamiche reginali più grandi altrimenti incomprensibili. Ad esempio: quando la Santelli non esclude possibili manette per la politica regionale a chi pensa? E come può aiutare il passato di Amantea?

In più articoli, abbiamo potuto ricostruire grazie a documenti (a volte inediti) attraverso quali tipi di ambienti e contatti è passata la carriera della Santelli. Ad esempio, nel cercare le cause del dissesto del comune di Scalea, si è ricostruita una situazione di gestione patronale del potere grazie all’intervento di magistrati come Luberto, ma anche la vicinanza ad altri pm vicini a Palamara. In questo caso, invece, si tratta della cittadina di Amantea di recente sciolta per infiltrazioni mafiose.

La Rupa ha a suo carico diverse indagini, è stato ex sindaco della cittadina ed ex presidente dell’Appenino Paolano spa, poi sciolto anch’esso per infiltrazioni mafiose. Franco La Rupa è anche da sempre vicino all’ala del Pd capeggiata dalla deputata Enza Bruno Bossio e dal marito Adamo. Insomma, la Bruno Bossio, messa all’angolo prima dallo stesso Oliverio e ancor di più da Callipo, prova a fare un favore alla Santelli, super favorita, cercando un rifugio. E d’altra parte, visto le diverse carte nelle quali appare il suo nome, a chi non sarebbe venuta voglia di cercare riparo?

Per capire meglio il tipo di ambiente sul quale si è appoggiata la Santelli, è utile un documento indirizzato alla Procura di Salerno. Fatti vecchi, ma utilissimi per capire meglio cosa succede oggi. La Rupa è stato indagato per l’illecita aggiudicazione del porto di Amantea e l’illecita gestione della gestione dei rifiuti nel comune di Cetraro, in quanto collegato ad individui criminali. Nel documento si indicano, inoltre, alcuni fascicoli nei quali emerge come il giudice Greco chieda l’archiviazione nei confronti di La Rupa. Di Greco ci si è già occupati per altre manovre poco chiare: insabbiature varie che avrebbe effettuato sulla clinica Tricarico. Le informazioni a suo carico non sono mai state chiarite forse anche a causa di Luberto, che aveva in mano intercettazioni in merito. Ne abbiamo già scritto. Ancora una volta, emerge un quadro che vede coinvolti sempre gli stessi protagonisti. Da Cosenza a Scalea. Si fa riferimento anche alla testimonianza che, in merito, può dare il procuratore Facciolla.

Forse non è nemmeno un caso che la città di Amantea abbia visto le sue casse in rosso al pari di quella di Scalea. Emerge il dubbio che, anche in questo caso, il meccanismo sia simile. I casi di usura nascono esattamente in queste condizioni e così si favoriscono organizzazioni criminali. E il Covid renderà tutto questo più urgente.

Ritornando alla Santelli: l’aiuto che la Bruno Bossio voleva dare non è evidentemente stato sufficiente in quanto nemmeno Gentile è riuscito a passare. È stato il risultato più importante e inatteso di una competizione già scritta. D’altra parte, da tempo raccontiamo di come il potere di questi signori e di chi garantiva voti (imprenditori eccetera) si è da tempo sgretolato e rivolto altrove. Non solo quello, ma anche le coperture nelle procure sono venute meno travolte da mille scandali: a cominciare da Palamara e di queste altre chat che lo riguardano (casualmente uscite fuori ora) e dei suoi amici che pare frequentino alcuni ristoranti della zona, per finire a Luberto perquisito e trasferito. Molti dei documenti citati sono già in possesso delle procure, mentre altri sono a disposizione dell’autorità. Sarà per questo che la Santelli si è già smarcata. Forse ha capito che ormai qualcuno, almeno qualcuno, lo deve sacrificare e chi meglio di questi che sono rimasti senza seguito? E sono già su alcune carte come Gentile, definito massone deviato e coperto nell’indagine Rinascita-Scott.

La Santelli deve la sua vittoria molto più ad ambienti reggini e vicini a Scopelliti che a quelli cosentini e a riciclati di varie aree. Non a caso Scopelliti stesso pare aver mollato Gentile nonostante fino a qualche anno fa si spendeva con Renzi per il suo posto. Lo stesso Renzi (che raccoglie altri riciclati) cura molto più i rapporti con la Lega che con il PD. E il gruppo che finora ha gestito la cosa pubblica da Cosenza a Scalea, da La Rupa fino a Minniti è ormai fatto quasi solo da riciclati. Tuttavia siamo in Calabria quindi poche illusioni, perché, se è vero che da una parte le cose crollano dall’altra si costruiscono: intorno alla 106 li ritroviamo tutti insieme appassionatamente, renziani, leghisti e Pd, ma questa è un’altra storia… ah e poi ora è anche tornato Nicola Adamo.

Per cui bisogna trovare un equilibrio tra chi salvare e chi no, e magari, addirittura, abbandonare qualcuno a Gratteri serve anche a liberarsi di vecchi avvoltoi che pretendono soltanto, ma non garantiscono più nulla, nemmeno voti.