PAOLA– Si è conclusa la seconda edizione di Madre Calabria, percorsi identitari fra culture e tradizioni, organizzata e proposta dalla Associazione Culturale Tirrenide. Anche quest’anno è stato un successo di pubblico e di critica.
Per tre giorni, dal 4 al 6 agosto, la città di Paola ha visto salire sui palchi politici, letterati, amministratori, professori, uomini di Chiesa ed artisti.
Ad animare le tavole rotonde rappresentanti e cittadini delle comunità minoritarie storiche calabresi.
Nella seconda edizione l’Arberia, l’Occitania calabrese e l’area grecanica hanno portato a Paola, nuovamente, le loro tradizioni, le loro culture ma anche le loro aspettative, soprattutto normative, verso un ente Regione e verso uno Stato che poco garantirebbe alle comunità minoritarie.
Il grido di allarme lo hanno lanciato il presidente del consiglio di Guardia Piemontese, Carlo Pisano, il sindaco di Condofuri, Filippo Paino, il presidente della Federazione delle Associazioni Arbereshe, Damiano Guagliardi, nel corso della prima delle tre tavole rotonde coordinata dal presidente di Tirrenide e Project Manager di Madre Calabria, Carmelo Olivella.
Alla manifestazione hanno preso parte anche il vicesindaco di Paola Maria Pia Serranò e l’onorevole regionale Sabrina Mannarino che ha già garantito il suo impegno “a favore di normative e spunti legislativi che possano supportare queste minoranze che rappresentano una ricchezza per tutta la regione”.
Ma l’evento ha anche toccato tematiche religiose: coordinata dalla “tirrenide” Simona Sganga, la seconda tavola rotonda ha visto protagonisti Don Ennio Stamile, il diacono Mario Casile, il predicatore valdese Attilio Scali ed il teologo Simone Tropea. Di fronte ad un pubblico attento e partecipe i relatori sono intervenuti nell’Auditorium del Sant’Agostino, per l’occasione location dell’evento. L’incontro tematico conclusivo è stato raccontato da Maria Cavallo, vicepresidente di Tirrenide e Direttore Artistico dell’evento.
Con Maria Cavallo sono intervenuti l’occitana Gabriella Sconosciuto, coordinatrice del circolo culturale De Pascale di Guardia Piemontese ed il professore Daniele Castrizio, dell’Università di Messina e fresco di nomina a Direttore del polo museale di Bova. L’ultima giornata ha avuto anche un prologo particolare ed emozionante: il professore Battistella, dantista di fama internazionale, ha declamato il canto XI del Paradiso della Divina Commedia dedicato alla spiritualità di Francesco di Assisi mentre le Veglie per le morti in mare, rappresentate da Cecilia Cavallo, hanno invitato a sottoscrivere una proposta di umanità che sta interessando l’intera Europa.
Ma Madre Calabria, anche nella sua seconda edizione, ha visto protagonisti artisti provenienti da tutta la Calabria che hanno impreziosito l’evento e sono stati acclamati dal numeroso pubblico presente in tutte e tre le serate: dal menestrello dell’Arberia Marco Moccia, al trio cosentino Zefiro, fino al grecanico Fulvio Cama ed alla chitarra paolana di Iacopo Schiavo. Al termine della manifestazione grande soddisfazione degli organizzatori dell’evento: l’appuntamento è per la prossima terza edizione di Madre Calabria prevista per l’estate 2024 ma un importante anticipazione la si vivrà nel prossimo dicembre.