È andata male a un trentanovenne di origini napoletane che ha tentato di truffare una anziana di San Nicola Arcella. Nei giorni scorsi, infatti, i Carabinieri della Compagnia di Scalea hanno deferito all’autorità giudiziaria un uomo che, attraverso il solito metodo del “parente che ha bisogno di aiuto”, ha cercato di trarre in inganno la donna. Ma una chiamata giunta sul numero d’emergenza 112, con cui è stata segnalata la probabile truffa, ha fatto immediatamente attivare un articolato dispositivo composto da autovetture civetta della Sezione Operativa del N.o.r.m. della Compagnia, con il supporto di altre pattuglie della Sezione Radiomobile e della Stazione Carabinieri di Scalea.

Un’anziana donna residente a San Nicola Arcella aveva infatti ricevuto, poco prima, una chiamata anonima da un soggetto che, qualificatosi come un nipote della stessa domiciliato nel nord Italia, le aveva chiesto di consegnare un’ingente somma di denaro in contanti ad un corriere che sarebbe passato di lì a breve a recapitare un pacco, quale somma dovuta a saldo di un acquisto fatto dal nipote stesso.

La nuora ed il figlio dell’anziana signora, presenti anch’essi in casa, accortisi che l’interlocutore non corrispondeva al loro parente, hanno fatto immediatamente scattare l’allarme chiamando i Carabinieri della Compagnia che sono prontamente intervenuti appostandosi nei pressi dell’abitazione in una cornice di sicurezza. Nel frattempo vi sono state ulteriori chiamate da parte del soggetto, questa volta spacciatosi per il corriere, che ha indicato le modalità con le quali doveva essere consegnato il denaro, ma in tali occasioni a rispondere era la nuora che nel frattempo aveva già ricevuto precise indicazioni da parte dei Carabinieri, già sul posto. All’arrivo del malfattore, identificato in un 39enne napoletano, la donna ha lanciato dal balcone una busta chiusa che, anziché contenere la somma in contanti richiesta, era piena di ritagli di carta. Lo stesso è stato prontamente bloccato dai militari in borghese appostati nelle vicinanze e condotto in caserma con l’ausilio di altre pattuglie della Stazione Carabinieri di Scalea. È stato poi deferito in stato di libertà per il reato di tentata truffa: il procedimento è tuttora nella fase delle indagini preliminari pertanto l’indagato è da ritenersi presunto innocente fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza di natura irrevocabile.