Lasci un commento chi non ha provato almeno una volta nella vita ad avere a che fare con il cancro, o semplicemente chi non ha conosciuto almeno una persona malata di tumore. Possiamo aspettare giorni, mesi ed anni, ed una cosa è certa, di commenti non ne arriveranno, nemmeno uno. Una Calabria infestata, maledetta da questa disgrazia. Sapete cosa si prova quando si vede morire un proprio caro di cancro? Rabbia. Incazzatura  pura. Insieme ai pianti, le domande sono tante. Una risposta però ora sembra essere arrivata. È stata infatti scoperta la collina dei tumori. Si tratta di una collina radioattiva situata in Calabria, terra di progressivi aumenti di timorati. Siamo tra i comuni di Aiello Calabro e Serra d’ Aiello a pochi chilometri dal litorale cosentino. Qui le analisi hanno rilevato la presenza di due sostanze radioattive artificiali e il cesio 137 che è la stessa sostanza fuoriuscita dopo l’ esplosione della centrale di Chernobyl. Esami più che verificati dall’ Arpacal, dall’ Università della Calabria e da tanti altri componenti, riportati anche sul TG1. Secondo un’ indagine della Procura di Paola, l’ aumento dei tumori alla toroide dipenderebbero proprio da queste sostanze nocive appena scoperte e in particolare del cesio 137. Questa collina si trova proprio in vicinanza del fiume Oliva, dove per giunta è stato trovato un sarcofago riempito di metalli pesanti, nel quale, già in tempo precedente, era stata segnalata la presenza di granulato di marmo, uno schermante utilizzato per  nascondere la radioattività. Ovviamente rimangono ignoti i responsabili, l’ unica certezza è che questa è una zona radioattiva e per questo motivo, in terra di Calabria, sempre di più e senza sosta si muore di cancro.