Con  Sentenza del Tribunale di Paola–Sezione Penale  del 18/09/2018  gli imputati A.D, P.G.L., R.R., M.R.R., venivano assolti  perché il fatto non sussiste per i seguenti reati: Inadempimento e frode nelle pubbliche forniture 355-356 c.p.  e disastro ambientale 434 c.p.
Reati ormai caduti in prescrizione ad eccezione del disastro ambientale.
La Corte di Appello di Catanzaro con sentenza del 14/12/2020 confermava la sentenza del Tribunale di Paola. Nel predetto processo si erano costituiti 13 comuni del Tirreno Cosentino e circa 100 parti civili tra privati e associazioni ambientaliste, ma solo ed esclusivamente i comuni di Santa Maria del Cedro, Tortora, Santa Domenica Talao e Verbicaro proponevano ricorso per cassazione chiedendo l’annullamento della predetta sentenza con il proprio difensore di fiducia il noto penalista avvocato Lucio Conte.
La Suprema Corte di Cassazione in data 27.9.2022 come richiesto dal difensore dei 4 comuni ricorrenti disponevano l’annullamento della sentenza impugnata limitatamente agli effetti civili, con rinvio per nuovo giudizio al giudice civile competente per valore in grado di appello.
Cui ha rimesso anche la liquidazione delle spese di questo grado di giudizio.
La Suprema Corte, ha ritenuto l’attribuibilità dei fatti illeciti tutti contestati agli imputati e ai responsabili civili con l’apporto causale di ciascun imputato, nonché in merito allo specifico contributo alla verificazione del disastro. Nel processo sono presenti anche i responsabili civili. Si rileva che è stato possibile,  realizzare le condotte delittuose descritte ed oggetto delle contestazioni di cui al Decreto di Rinvio a Giudizio, proprio per le specifiche qualità e per le funzioni rivestite nell’ambito delle citate società, che si è consumata nell’omissione o nel compimento di “specifici atti di servizio o esplicazione delle funzioni”.
I comuni ricorrenti in Cassazione hanno fatto rilevare che la Smeco, imprenditore professionale nel settore della depurazione,  ha  preso in gestione degli impianti di depurazione non idonei a depurare acque reflue urbane, impianti peraltro da essa conosciuti per averli gestiti nella fase commissariale per anni.
Il difensore avvocato Lucio Conte si è dichiarato soddisfatto enormemente della decisione della Suprema Corte di Cassazione  ed ha ricordato con un po’ di commozione l’avv. Ernesto D’Ippolito di Cosenza , primo difensore del Comune di Verbicaro deceduto nel corso della fase di appello, e che  in particolare con lui aveva speso tante energie per l’affermazione della verità.