La Comunità educativa “Beato Alfonso Maria Fusco” di Cetraro ha diffuso una nota di precisazione in riferimento ad alcune dichiarazioni, riportate dalla stampa, rilasciate dall’avvocato della famiglia del bambino ospitato in una delle sue strutture, che sarebbe stato vittima di presunte aggressioni da parte di un altro minore accolto nella stessa comunità. La struttura si lamenta, in particolare, per «informazioni errate e riferimenti ritenuti lesivi della propria reputazione e di quella degli operatori che vi collaborano». Nella nota, la Comunità evidenzia, inoltre, che «eventuali insinuazioni circa presunti maltrattamenti o condotte scorrette sono infondate e offensive nei confronti di un’organizzazione che da decenni opera a servizio dei minori più fragili della Calabria».
Nata come Istituto, poi trasformata in Casa Famiglia e oggi riconosciuta come Comunità educativa dalla Regione, la struttura ribadisce di aver «sempre agito nel pieno rispetto della legge e nell’interesse esclusivo dei minori affidati, offrendo loro un ambiente sereno e familiare, gestito con amore, professionalità e dedizione». La Comunità respinge ogni ipotesi di responsabilità, precisando che «nessun episodio di maltrattamento si è mai verificato al suo interno». Sottolinea che «eventuali contestazioni relative a decisioni del Tribunale per i Minorenni o dei Servizi sociali comunali dovrebbero essere affrontate nelle sedi istituzionali competenti e non tramite campagne mediatiche, che, secondo la stessa, finiscono per infangare ingiustamente la reputazione di chi opera nel settore dell’accoglienza».
































