“Leggo di un’offerta lavorativa come segretaria. Mando la candidatura e un paio di giorni dopo vengo contattata per fissare un colloquio conoscitivo. In sede di colloquio mi viene spiegato il ruolo che andrò a ricoprire, ciò di cui si occupa l’azienda e il fatto che, una volta passata una rigida selezione, dovrò partecipare ad un corso di formazione retribuito.

Durante i due giorni di selezione, a me e agli altri candidati viene spiegato a fondo l’obiettivo dell’azienda, i loro prodotti e il corso di formazione. Quest’ultimo avrebbe previsto una parte teorica, e una pratica durante il quale avremmo partecipato a delle analisi fatte in casa di persone che hanno richiesto un appuntamento. Per poter fare queste analisi però, ci viene detto che dobbiamo prima allenarci con persone che conosciamo, quindi facendole a casa di amici o parenti, sempre insieme ad un tutor dell’azienda.

A detta loro non si trattava di un’attività di vendita, in quanto l’analisi è gratuita e noi non avremmo dovuto parlare di prezzi o altro, cosa riservata ad una figura preposta che andava contattata in un secondo momento.

Ciò che invece è successo è che io li ho fatti entrare in casa mia e alla fine mi sono ritrovata con un venditore che ha proposto alla mia famiglia l’acquisto di un macchinario dal costo abbastanza elevato. Nonostante si trattasse della mia famiglia, per quanto mi riguarda è stata una figuraccia, perché parlando con loro di questo appuntamento avevo descritto uno scenario completamente diverso.

Purtroppo non finisce qui, nei giorni a seguire mi viene detto che un allenamento è troppo poco e che avrei dovuto trovarne degli altri o, in alternativa, per dimostrare il mio impegno verso l’azienda avrei dovuto recuperare un tot di contatti di persone da chiamare per fissare degli appuntamenti. Naturalmente non viene detto, ma è tutto finalizzato a far conoscere ed espandere l’azienda sul territorio, anche se questo viene fatto passare come una possibilità di guadagno extra, in quanto una percentuale sull’eventuale vendita sarebbe stata data a me.

Tuttavia, non riesco a recuperare altri allenamenti o contatti da segnalare all’azienda e resto in attesa di loro notizie per diversi giorni. Alla fine mi viene detto che queste sono le regole aziendali e che è l’unica strada possibile per poter accedere al corso ed essere assunta. Tutto questo per qualsiasi posto in azienda, dalla segretaria al magazziniere, da quanto ho capito l’iter è uguale per tutti.

Io non metto in dubbio la serietà dell’azienda, ma i loro metodi di reclutamento non sono del tutto trasparenti. Perché se avessi saputo in sede di colloquio che avrei dovuto fornire loro un certo numero di contatti per poter proseguire, mi sarei rifiutata fin dall’inizio, e invece ho perso circa tre settimane dietro a dei “ti faccio sapere”.

Bastava un po’ di chiarezza in più, e ne io ne loro avremmo perso del tempo.“