Morto dopo dieci giorni di agonia. Dieci giorni durante in quali è riuscito a indicare i nomi degli attentatori prima di finire in coma. Il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Paola, Mariolina Bannò, ha chiesto ieri pomeriggio 58 anni di carcere complessivi per le tre persone imputate nel processo con rito abbreviato per l’omicidio di Francesco Prisco, consumatosi a Tortora nel febbraio dello scorso anno.Terminata la requisitoria sugli asseriti motivi di colpevolezza degli accusati, il magistrato ha chiesto 20 anni di reclusione per A.L. 42enne di Praia a Mare, ritenuto esecutore materiale del delitto; 20 anni per M.T., 39enne di Napoli ma residente a Tortora, e 18 anni per J.R., 39enne di Praia a Mare, ritenuti come concorrenti nell’omicidio. Francesco Prisco, 32enne all’epoca dei fatti, era stato ferito da colpi di arma da fuoco nella notte tra giovedì 16 e venerdì 17 febbraio 2023, nei pressi della sua abitazione in via Ruggiero Pucci nella Marina di Tortora. L’uomo era poi stato trasportato in condizioni gravi all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, dove è deceduto nella notte tra domenica 26 e lunedì 27 febbraio 2023 a causa delle gravi ferite riportate nell’agguato. Il 16 marzo successivo, i Carabinieri della Compagnia di Scalea hanno arrestato gli attuali tre imputati. Stando a quanto emerso dalle indagini era stato lo stesso Prisco, nel corso dei primi soccorsi ricevuti, a fare i nomi degli autori dell’agguato e a indicare con precisione ai Carabinieri chi dei tre gli aveva sparato con un fucile, ovvero Lentini. L’arma non è mai stata ritrovata. Fonte: Gazzetta del Sud.