Di Settimio Alò

Il consiglio comunale straordinario tenutosi (novità assoluta) nelle sale della Casa serena Silvano De Rango, ha avuto come unico punto all’ordine del giorno la (ri) progettazione e la (ri) qualificazione della stessa struttura. Dopo lo sfratto ordinato dal Tribunale di Paola ai danni della cooperativa Il Gioiello della Magna Grecia, e fatto eseguire nei giorni scorsi, è stato evidentemente necessario discutere alla presenza dei cittadini, cosa fare e come farlo. Soprattutto come farlo, poiché dopo un sopralluogo autorizzato dal sindaco nelle stanze del 2° e 3° piano di un’ala della struttura utilizzata da ragazzi appartenenti ad un progetto Erasmus estivo, quello che è apparso, si è rilevato sconcertante. Danni di ogni sorta, immondizia ovunque, residui biologici di varia natura (intima e personale), liquami, materassi, porte scardinate, armadietti, bottiglie e quanto altro l’immaginazione umana potrebbe regalarsi. Questo l’antefatto di una seduta pubblica a cui parte del pubblico ha preso parte, sempre con autorizzazione di sindaco e presidente del consiglio.

Disapprovazione generale, sdegno e condanna unanime su quanto accaduto, e sul come sia potuto verificarsi una tale aggressione ad un’icona, l’ex Onpi, esclusivamente sanlucidana, senza che nessuno abbia visto, ed abbia potuto impedire veri e propri premeditati atti vandalici. Dibattito moderato, pacato e volto a cercar e proporre soluzioni, sperando di staccar la spina da un passato recente, che ha coinvolto la casa serena in vicende, anche giudiziarie, che non meritava. Scettico, da sua espressione, il consigliere di minoranza Francesco Sgroi (umanamente comprensibile) sull’ennesimo proclamato rilancio di quell’Onpi oggetto misterioso e bandiera di campagne elettorali ventennali, i cui risultati però oggi più che mai, sono sotto gli occhi di tutti. E sotto gli occhi di tutti restano i danni ingenti quantificabili in alcune decine di migliaia di euro. Foto, immagini e video che hanno impazzato sui social, facendo impazzire gli utenti, trascinandoli in polemiche, botta e risposta ripetuti, fino alle solite inutili ed insostenibili accuse di querele, di processi ed arresti improbabili. Ma noi siamo scienza non fantascienza, ripeteva uno spot televisivo di qualche anno fa; ed in effetti tutto quello andato in onda sull’amatissimo social, ai più (specie coloro i quali interloquiscono privatamente anziché esporsi pubblicamente) è apparso un carosello di bazzecole e farfugliamenti.

Motivo del contendere di una discussione infinita, aver immaginato un’indagine o un’inchiesta di Striscia la notizia nei locali della casa di riposo, ed il fraintendimento (giustificabile) di qualche operatore socio sanitario, presunto colpevole, assolutamente innocente di quanto accaduto, in un’area della struttura non di loro pertinenza. Nessun dito puntato, nessun indagato, nessun imputato, se non chi, in particolare zona della struttura, abbia soggiornato; questi illustri sconosciuti vacanzieri, lasciati allo sbando liberi di ubriacarsi o magari drogarsi, visti i “souvenir” ritrovati. Quale il grave reato di invocare Tg satirici andrebbe meglio spiegato. Prima di inneggiare a forze armate, tribunali, ghigliottine e fucilazioni di piazza, indicando la stampa come sovversiva, faziosa, tendenziosa, male informata, forse radicale o sediziosa, andrebbe da parte di tutti compreso meglio un testo scritto, e la dove possibile, lasciar spazio anche ad un filo di ironia. A brevissimo la risposta della cooperativa sfrattata.