“Oggi i comuni di Guardia Piemontese ed Acquappesa avevano convocato la Sateca per ottemperare alla sentenza del TAR Calabria, che prevedeva la restituzione dei beni relativi alle Terme Luigiane di cui si erano appropriati coattivamente in novembre 2021. Tuttavia le due amministrazioni hanno posto una serie di condizioni (Definite dai sisindac “Precisazioni”)per la restituzione, non previste nella sentenza, fra le quali l’esclusione dall’utilizzo dell’acqua per lo stabilimento Terme Nuove, per il Parco termale e per la produzione dei cosmetici Pura, il rimborso di varie presunte spese sostenute dalle amministrazioni a seguito dell’apprensione dei beni (es. corrente elettrica, manutenzione strade e sorveglianza sull’area di proprietà comunale ed in regolare possesso dei comuni). Questo tentativo di imporre condizioni non previste dalla sentenza ha impedito di fatto l’esecuzione della stessa e la riconsegna dei beni. Il quadro sul futuro delle Terme Luigiane si fa sempre più fosco. Numerosi lavoratori presenti hanno espresso grave malcontento nei confronti dei due sindaci per questa brutta pagina per la politica, le istituzioni e i cittadini calabresi. La stagione 2022 delle Terme Luigiane è ormai appesa ad un filo e solo un intervento deciso e diretto della Regione, potrebbe porre fine ad una situazione di stallo che ha messo in crisi un’azienda leader nel meridione d’Italia, che si è sempre distinta per correttezza e serietà, e l’economia di tutto il comprensorio”. È quanto afferma il comitato dei lavoratori delle Terme Luigiane.

La replica dei sindaci.

“La società Sateca per il tramite dei suoi legali, ha rifiutato la restituzione. Le amministrazioni e i loro legali, che come si può leggere chiaramente, non hanno posto nessuna “condizione” ma solo fatto delle precisazioni, non hanno potuto fare altro che prendere atto di tale rifiuto. È già stata inviata una nuova convocazione alla società per la prossima settimana. A scanso di qualunque equivoco, pubblichiamo anche la sentenza del TAR, in modo che può essere letta e riletta, senza che possa essere fatta confusione. Purtroppo, infatti, si sta tentando, come al solito e da parte dei soliti, di fare confusione. Con la lettura del verbale di oggi e della sentenza del Tar si fa sicuramente chiarezza. Al contrario, le parole e le dichiarazioni fasulle di qualcuno che cerca di arrampicarsi sugli specchi e far vedere le cose all’opposto di come realmente sono, crea solo confusione e come unico risultato ha solo ed esclusivamente quello di far mettere in mostra qualche personaggio che, nonostante si spacci per grande esperto di diritto, di politica, di giornalismo, etc…, in realtà dimostra, nei fatti, il suo essere pagliaccio, peraltro nemmeno tanto bravo. A questi soggetti è opportuno far notare che fare determinate affermazioni nei confronti dei rappresentanti delle istituzioni, non solo qualifica, chiaramente, la loro pochezza, di argomentazioni e non solo, ma determinate affermazioni costituiscono anche reati, perseguibili dall’Autorità Giudiziaria, nella quale confidiamo, Noi davvero, e a cui sempre Noi – e sul serio- ci appelliamo.Questi soggetti dovrebbero solo vergognarsi. E non solo per i loro atteggiamenti ridicoli, ma anche e, forse, soprattutto, per il fatto che non hanno nemmeno il pudore di provare rispetto! E non (o non solo) delle Istituzioni, ma delle persone. Determinate affermazioni, fasulle e pretestuose, infatti offendono la dignità delle persone! Chi le fa, dovrebbe avere rispetto e sapere che anche i sindaci, gli amministratori pubblici in generale, hanno famiglia, figli e persone care che non possono e non devono essere, nel modo più assoluto, offesi e oltraggiati in nessun caso. A maggior ragione da soggetti che non sarebbero nemmeno degni di essere annoverati tra gli esseri umani”.