A seguito della sentenza del Tar dell’8.11.2021, in cui viene sancita l’illegittimità dell’azione di apprensione coattiva delle strutture termali da parte delle amministrazioni comunali di Guardia Piemontese e di Acquappesa e nella quale viene evidenziato che l’azienda Sateca aveva il diritto di continuare l’attività termale, i lavoratori delle Terme Luigiane si sono subito attivati. Dopo aver consultato i propri legali, hanno deciso di intentare un’azione collettiva contro gli amministratori comunali di Guardia Piemontese e Acquappesa al fine di ottenere il risarcimento per i danni subiti a seguito della mancata stagione termale 2021. L’azione è finalizzata al recupero della perdita economica subita a causa degli stipendi non percepiti, delle mancate contribuzioni e della conseguente mancata maturazione dei requisiti necessari per l’ottenimento degli ammortizzatori sociali. In pochi giorni sono state già più di cento le adesioni raccolte e le sottoscrizioni sono ancora in corso.Essendo la maggior parte dei lavoratori cittadini di Guardia Piemontese e Acquappesa, sembrerebbe che, al fine di non gravare sulle finanze comunali, l’azione legale verrà indirizzata ad personam contro i due sindaci e i consiglieri comunali di maggioranza che si sono resi responsabili di quanto avvenuto.Dai corridoi dei due Municipi filtra grande nervosismo soprattutto da parte dei singoli consiglieri preoccupati delle responsabilità personali di cui dovranno rispondere e del conseguente risarcimento economico a favore dei lavoratori.Nei giorni scorsi la Sateca ha notificato ai due comuni la sentenza del Tar e, questi, in risposta alla società, hanno dichiarato in data 10.11.2021 di non voler “sottrarsi all’ordine di esecuzione della predetta sentenza”. Di fatto, però, alla data odierna dopo 15 giorni dal verdetto, nonostante i solleciti, i Comuni non hanno provveduto alla restituzione delle strutture termali e delle sorgenti.I legali della Sateca stanno valutando quali ulteriori azioni intraprendere nel tentativo di accelerare il più possibile la riconsegna per salvare la già in parte pregiudicata prossima stagione termale.I lavoratori, consapevoli che ogni giorno di ritardo nella definizione della questione comporta una ulteriore contrazione della stagione 2022, sono sul piede di guerra e stanno valutando di estendere l’azione risarcitoria collettiva per gli ulteriori danni che subiranno.