TERME LUIGIANE, CONCLUSA L’APPRENSIONE DEI BENI DI PROPRIETÀ DEI COMUNI DI ACQUAPPESA E DI GUARDIA PIEMONTESE.

Si è ufficialmente conclusa l’apprensione del compendio termale e delle sorgenti, da parte dei comuni di Acquappesa e di Guardia Piemontese. Le operazioni si sono svolte nella mattinata di oggi, alla presenza dei sindaci Francesco Tripicchio e Vincenzo Rocchetti, delle due Amministrazioni comunali e delle Forze dell’Ordine, chiamate a garantire la tutela dell’ordine pubblico ed il regolare svolgimento delle attività di riappropriazione dei beni, necessaria per la definizione del redigendo bando pubblico, attraverso il quale, i due comuni, dovranno individuare un nuovo subconcessionario per quanto concerne la gestione dei servizi termali.
Le Terme Luigiane, dunque, sono tornate nella disponibilità dei comuni di Acquappesa e di Guardia Piemontese.

Infatti, in forza ed in ragione del Decreto n. 16199 del 18 Dicembre 2019 del dipartimento Sviluppo Economico della Regione Calabria, le amministrazioni comunali sono titolari della concessione mineraria per le acque termali. È pertanto evidente, che la Sateca continua ad affermare il falso, anche allorquando parla di titolarità sugli immobili del compendio termale, che, sarebbe superfluo ricordarlo, sono di proprietà dei comuni. Inoltre, va ribadito che la subconcessione della Sateca è ormai scaduta dal 16 aprire 2016, successivamente prorogata sino al 31 dicembre 2018 e giammai rinnovata.
La Sateca, più volte, è stata invitata a riconsegnare i beni che non gli appartenevano e, di fronte alla mancanza di collaborazione, si è deciso di procedere unilateralmente, dandone preventiva comunicazione alla Prefettura ed a tutti gli organi competenti.
Le ricostruzioni fantasiose e le false rimostranze della Sateca, non corrispondono ad una realtà dei fatti che è chiara e lineare.

E ci dispiace, che si continui a manipolare l’esatta evoluzione dei fatti, che è comunque inconfutabile e limpida. Così come sono limpide le tristissime immagini che ci siamo trovati di fronte: le strutture e le aree del compendio termale abbandonate all’incuria, disastrate. Uno spettacolo indecoroso, che ben rappresenta la mancanza di rispetto che si è avuta verso dei beni pubblici, che appartengono a tutti i cittadini e che la Sateca ha mandato in rovina. Ma su questo capitolo, ci sarà ancora tanto da dire, nei giorni a venire.

Nei prossimi giorni, si provvederà, altresì, alle operazioni sullo stato di consistenza dei beni, in primo luogo delle sorgenti termali, e delle aree circostanti, anche con l’ausilio di personale tecnico-specializzato, in contraddittorio con la società Sateca. A tal fine, è stata già inviata la convocazione, alla stessa Sateca, con l’indicazione di tre date utili, tra le quali potranno scegliere.

In conclusione, precisiamo che, oggi, si è provveduto all‘apprensione della sorgente termale, degli uffici amministrativi, del laboratorio e del deposito “Pura”, la restante porzione dello stabilimento “San Francesco”, unitamente all’area esterna, comprensive di vasche di maturazione e coltivazione alghe. Ed ancora: la falegnameria ed il magazzino dei materiali di officina. Inoltre, è stato rimosso e sostituito il lucchetto della sbarra di accesso al piazzale antistante gli uffici amministrativi. Tutte le operazioni, sono state seguite da riprese audio e video.