I sottoscritti Consiglieri Comunali Mauro Avolio e Sandra Ricco intendono replicare alla nota stampa del 18.12.2020 a firma del Sindaco Francesco Tripicchio.
Anzitutto preme precisare che gli stessi nella interrogazione prodotta il 16.12.2020 hanno posto due semplici domande : 1) perché dal 2016, data in cui è stata fatta la ricognizione dei beni comunali non si è proceduto all’apprensione degli stessi; 2) perché non procedere all’emanazione del bando, considerato che, in presenza di ricognizione effettuata, la materiale apprensione non è ostativa all’emissione dello stesso;
Due semplicissime domande!!!
Invece di rispondere all’interrogazione il Sindaco ha inteso fare una nota stampa con uno sproloquio che nulla a che fare con i legittimi interrogativi posti.
Il Sindaco dimentica, pure, quello che scrive e quello che dichiara.
In Consiglio Comunale, il 24.11.2020, quando questi Consiglieri dicevano che si doveva necessariamente procedere ad una ricognizione dei beni di proprietà dei Comuni lui stesso, tra gli insulti, dichiarava che la ricognizione era stata effettuata. Ed aveva ragione è stata effettuata nel 2016! Oggi, invece, afferma che non è stata effettuata, o meglio, che sarebbe stata effettuata solo quella relativa ai beni mobili.
Ci si accusa di non conoscere i fatti e i documenti. Ed infatti, è dal 07.12.2020 che abbiamo formalmente chiesto:
A) la copia della corrispondenza da e per Regione/Sateca/Prefettura. B) la documentazione attestante la misurazione della portata delle acque; C) i verbali della ricognizione dei beni effettuata e citata nel Consiglio del 24.11.2020;
Ad oggi nulla ci è stato consegnato perché la documentazione (testuali parole) deve essere reperita nell’archivio unico presso il Comune di Guardia Piemontese.
Questi due Consiglieri, certo, hanno dei limiti non essendo onniscienti (altrimenti siederemo alla destra del Padre eterno), ma ci pare che il Sindaco, a questo punto, ne ha anche di più, considerato che non riesce a comprendere quello che egli stesso dice, scrive e ciò che ha contribuito a produrre. Nella prima lettera inviata alla società gestore chiede la consegna dei soli beni in disuso, nella successiva intima la consegna di tutti i beni. Dapprima i beni mobili e immobili sono stati inventariati, poi, solo i beni mobili.
I Consiglieri di minoranza Mauro Avolio e Sandra Ricco non hanno inteso prendere le parti di nessuno, non si sono schierati né da una parte né dall’altra. Si sono limitati a fare i Consiglieri Comunali epurando la propria azione da qualsivoglia posizione personale, perché è questo che i Consiglieri seri devono fare. Ci siamo limitati – dichiarando espressamente a Consiglio, e vi è registrazione, di essere senz’altro a favore della liberalizzazione delle acque termali e della libera concorrenza- a rilevare tutta una serie di problematiche tecniche e burocratiche previste nei regolamenti che, di fatto, non favoriranno né la liberalizzazione né la concorrenza.
Ad oggi nessuno ci ha smentito!!! Anzi, è stato solo affermato che i regolamenti sono pur sempre modificabili dandoci atto, seppur implicitamente, che i problemi sollevati colgono nel segno.
Vorremmo poi sapere quali sono le domande a cui dovevamo rispondere. A noi non è stato chiesto nulla! A nessuno è stato chiesto nulla!!!
E tutte le domande che tutti ci poniamo, ad oggi, non hanno risposta.
Sulla differenza, poi, tra beni mobili e beni immobili quando lo si vuole potremmo tenere anche una videolezione e farci interrogare dal Professore!
La cosa grave non è sapere la differenza tra beni mobili e immobili, ma non sapere leggere i verbali!!!
Negli stessi è scritto chiaramente che sono stati inventariati i beni mobili presenti negli immobili di proprietà dei comuni, ed anche logico!
Sono espressamente citati tutti gli immobili di proprietà dei Comuni. E’specificato nell’art 3 dell’Protocollo di intesa, al quale vi è anche un allegato (Allegato A) nel quale sono elencati i beni immobili, oltre che appunto negli stessi verbali elaborati come da art. 15 del capitolato d’oneri.
Ma li hanno letti??? Se la risposta è affermativa, allora il problema è di comprensione del testo.
Come si fa a sostenere che noi due Consiglieri siamo a favore di interessi del privato?
Sono stati tutti loro, quelli che oggi fanno i paladini della concorrenza e del libero mercato che hanno sottoscritto l’accordo in Prefettura. L’attuale Sindaco era parte di quella amministrazione ed era seduto a quel tavolo quando hanno firmato quell’accordo in cui all’ultimo punto hanno scritto che la Società attuale avrebbe continuato a gestire, sine die, alle stesse condizioni, con gli stessi beni e senza nulla pretendere in cambio, neppure una modifica del canone, neppure una minima condizione…NULLA!
Stiamo gridando al BANDO SUBITO da mesi, mentre gli unici che “menano il can per l’aia” sono loro.
Gli stessi che a Marzo hanno chiesto uno slittamento dei termini per l’emissione del bando. Gli stessi che si nascondono dietro una presunta mancata riconsegna dei beni per posticipare e/o giustificare ritardi sull’emanazione del bando.
Gli stessi che hanno buttato tutto in “caciara”, trasformando una questione serissima in un attacco all’ attuale gestore, pubblicando, perfino, ai soli fini di discreditare il nemico, pratiche Aspi di ignari lavoratori nelle quali risultava la mancata annotazione dei contributi (che poi lo sanno anche i bambini dell’asilo che l’Inps è sempre in ritardo con gli allineamenti). Gravissime le dichiarazioni e pubblicazioni dei Consiglieri di maggioranza che evidenziano un accanimento personale che non è consentito in veste pubblica.
In ultimo, ma non meno importante, non consentiamo a nessuno di insinuare la coltivazione di interessi privati e/o del privato.
All’uopo chiediamo la pubblicazione dell’albero genealogico dei sottoscritti e di tutti gli amministratori comunali della storia di Acquappesa. Tanto solo per vedere quanti nostri parenti e affini siano mai stati alle dipendenze della sateca e quanti degli attuali e passati amministratori!
Ricordiamo, inoltre, che tanti lavoratori della Sateca hanno votato l’attuale amministrazione comunale proprio perché questi due consiglieri sono stati sempre visti e additati come gli anti Sateca per eccellenza, l’una per storia familiare e l’altro per storia politico-amministrativa.
Ha fatto loro comodo cavalcare quell’onda pur di accaparrare voti, salvo oggi, rigirare la frittata e additarci come gli spalleggiatori della Sateca.
Non spalleggiamo nessuno, abbiamo solo il dovere di sollevare tutta una serie di problematiche, e forse anche altro, che ostacolano sia la concorrenza che la liberalizzazione che, invece, vogliamo SUBITO!!!
La verità è che a questa amministrazione questa minoranza da proprio fastidio perché LIBERA E INDIPENDENTE e perchè sta mettendo a nudo la loro INCAPACITA’, SUPERFICIALITA’ E APPROSSIMAZIONE.


Mauro Avolio
Sandra Ricco