Otto mesi senza stipendio, nonostante tutto il servizio viene ancora garantito. Fatto sta, che i lavoratori dell’ex Consorzio di bonifica Valle Lao sono stufi delle troppe promesse e di tutto ciò che sta accadendo sulla loro pelle.
L’ultima promessa disattesa in ordine di tempo: l’erogazione di uno “stipendio e mezzo” di quelli arretrati entro il 15 novembre. Per questi motivi i dipendenti avvieranno lo stato di agitazione e chiederanno anche l’intervento dei sindaci dei 35 comuni, in cui il consorzio opera.

LA NOTA STAMPA DEI LAVORATORI


L’art.36 della Costituzione Italiana recita: “ Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”… tutto questo non si verifica al Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino di Scalea, ove i 50 dipendenti non vedono corrisposti già ben 7 mensilità (tra una decina di giorni arriveranno ad 8 mesi). I lavoratori tuttavia continuano ad assicurare, per mero senso di responsabilità ed attaccamento al lavoro, gli importanti servizi consortili, irrigui ed idrici-potabili, anticipando anche a volte, le spese vive per spostamenti e trasferte. I lavoratori rivendicano un’assunzione di responsabilità da parte della Regione Calabria, in relazione alla necessità di garantire i servizi agli agricoltori ed ai cittadini, ed anche vedere garantito il reddito ed il livello occupazionale. Anche le promesse dell’attuale Amministrazione dell’Ente, presieduta dal Sig. Miceli, cioè l’erogazione di uno stipendio e mezzo entro il 15 novembre c.a., è stata disattesa. E’ inutile precisare che con tale ritardo le famiglie dei dipendenti consortili, che sia chiaro non sono i dipendenti forestali che percepiscono regolarmente lo stipendio, sono ormai alla fame e mortificati nella dignità di lavoratori e di uomini. Occorre trovare, dunque, soluzioni che assicurino prospettive certe ai lavoratori di un comparto che è strategico per la Regione che vede nell’agricoltura la sua principale opportunità di sviluppo. I dipendenti del Consorzio fanno sapere che metteranno in atto ogni iniziativa utile per difendere i diritti negati già da troppi mesi, proclamando lo stato di agitazione e chiedendo il coinvolgimento e l’intervento dei Sindaci del comprensorio (35 comuni), dell’Amministrazione Regionale, del Prefetto di Cosenza e delle associazioni di categoria.

LA NOTA DELL’ASSESSORE REGIONALE ALL’AGRICOLTURA, GIANLUCA GALLO.


Sul caso è intervenuto anche l’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo che incontrerà le organizzazioni sindacali al fine di trovare una soluzione tampone per l’erogazione dei pagamenti anche se, ammette, «è necessario pervenire in tempi brevi a una riforma del sistema».
«I consorzi hanno un ruolo fondamentale in agricoltura per la parte irrigua – ha detto – purtroppo, continua l’amministratore, nel corso degli ultimi anni le criticità si sono moltiplicate. Sono allo studio una serie di interventi che vanno nella direzione di individuare la soluzione migliore». Una delle problematiche che incide notevolmente sulle casse dei consorzi è l’evasione dei tributi, ciò determina una contrazione dei conti e di conseguenza aumentano le difficoltà nel poter pagare poi gli stipendi ai lavoratori.
Secondo l’Assessore Gallo occorre preliminarmente dare vita ad una «nuova regolamentazione dei consorzi, rendere i servizi efficienti, e migliorare le attività nell’azione di recupero dei crediti». Sul merito della vertenza in atto Gallo ha garantito il massimo impegno per una soluzione percorribile: «Gli uffici stanno valutando se è possibile effettuare qualche anticipazione rispetto ai fondi che la Regione versa annualmente ai consorzi. Spero, inoltre, di poter individuare nelle pieghe del bilancio un ulteriore fondo da destinare al pagamento delle mensilità.