LA PRESSIONE TRIBUTARIA ED ESATTORIALE DI QUESTA AMMINISTRAZIONE È ECCESSIVA ED INSOSTENIBILE. IN QUESTA MATERIA OCCORRONO BUON SENSO, MODERAZIONE E RISPETTO DEGLI INDIRIZZI NAZIONALI.
Mentre l’intero Paese si è imposto di essere moderato nella propria pressione fiscale e, in alcuni casi, di arrestare del tutto le proprie pretese di riscossione, nella consapevolezza che l’economia non potrebbe mai ripartire se lo Stato togliesse risorse vitali agli operatori economici; mentre finanche la temibile Equitalia sta dando tregua ai contribuenti, arrestando le proprie azioni e rinunciando a buona parte delle vecchie pretese; mentre il nostro Presidente del Consiglio, Mario Draghi, uno degli economisti più stimati dell’intero pianeta, afferma in maniera lapidaria che questo non è il momento di chiedere soldi ai cittadini, a Scalea, in maniera assurda e incomprensibile, si sta attuando la peggiore delle pressioni tributarie ed esattoriali che si ricordi a memoria d’uomo.
Abbiamo già detto di come una delle prime preoccupazioni di questa amministrazione sia stata quella di aumentare le imposte TARI e S.I.I. all’inverosimile. Quelle tasse che nella propaganda elettorale erano state additate come espressione di un livello massimo insostenibile e sicuramente da abbassare, nel giro di poche settimane sono state aumentate del 40%, con un’azione di forza che violato anche i termini di legge entro i quali gli aumenti possono essere adottati e che viene ancora inspiegabilmente portata avanti, con profili di illiceità che prima o poi dovranno emergere, nonostante lo stesso Ministero delle Finanze abbia comunicato all’ente che quegli aumenti non possono essere applicati.
Ma l’ossessione tributaria ed esattoriale di questa amministrazione non si è fermata a questo. Dopo aver aumentato le imposte stanno frettolosamente procedendo ad incassarle, e poco importa che in tutto il mondo sia forte la consapevolezza di quanto un tale tipo di pressione sia deleterio per i privati e per la stessa economia.
Oggi abbiamo notizia di innumerevoli ingiunzioni di pagamento giunte o in procinto di giungere agli indirizzi dei cittadini per la riscossione di tributi incerti, risalenti, molti dei quali prescritti.
Una pressione tributaria e riscossiva senza precedenti e senza uguali in tutto il resto del territorio nazionale, con tutto ciò che ne consegue in termini di scoraggiamento per chi sta ancora provando riprendersi nel bel mezzo della peggiore crisi economica planetaria degli ultimi cinquant’anni, col dilemma di lasciar perdere o provare a resistere con opposizioni legali o le solite, ulteriori rateizzazioni che servono solo a giustificare qualche voce di bilancio, perché se l’economia non riparte non ci sarà moneta né per le rate, né per altro.
La coercizione esattoriale, le forzature eccessive per costringere la gente a rimpinguare le casse comunali, sono espressione di una politica ottusa, che non sa nulla dei tempi e dei modi per rilanciare l’economia dopo una grande depressione. Basterebbe rileggere qualche pagina di storia per sapere che dopo ogni grande depressione l’economia si è ripresa facendo in modo che gli operatori economici, i consumatori come i piccoli e i grandi imprenditori, disponessero di risorse per ricominciare e per tornare ad essere buoni contribuenti. Procedere in senso contrario vuol dire tagliare le gambe alla già debole economia locale. Ed è esattamente questo il motivo per il quale un grande economista come Mario Draghi ha affermato che questo non è il momento di prendere i soldi ai cittadini ma di darli, e nessuno ha osato contraddirlo.
Su questo tema noi del gruppo Per Scalea chiediamo un serio ripensamento da parte dell’amministrazione, una nuova valutazione, se del caso con l’ausilio di valide consulenze di politica economica, sulle strategie e sui tempi del recupero crediti, per una politica esattoriale meno aggressiva e meno opprimente per i singoli e per l’economia locale in genere, e per evitare ulteriori depressioni ed ostacoli alla ripresa economica, senza la quale non ci sarà futuro né per il paese né per l’ente che lo amministra.