Scalea vanta una lunga tradizione quale punto di riferimento dell’intera Calabria Citeriore, e questa centralità è sempre derivata da due fattori fondamentali, la felice posizione geografica e la dotazione di infrastrutture idonee a facilitare il collegamento con altri territori.
Nella pagina del prof. Alfonso Mirto che riportiamo (tratta dall’introduzione al volume «Dell’origine degli imperi. Un’etica per la politica» di Gregorio Caloprese, pubblicato da Salviati nel 2002) si dà la misura di quanta importanza e centralità Scalea abbia avuto nel corso dei secoli grazie al proprio porto e, comunque, grazie al fatto di costituire punto di riferimento per i collegamenti da e verso la Calabria settentrionale.
Ci sembra utile proporre queste considerazioni in un momento in cui molto si sta decidendo sui territori che costituiranno sede dei maggiori snodi infrastrutturali del mezzogiorno e Scalea sembra destinata a perdere la propria centralità in ogni settore, da quello portuale a quello ferroviario ed aeroportuale, mentre nulla si sa della prosecuzione della Scalea-Mormanno che ci dovrebbe assicurare almeno un collegamento decente con l’autostrada.
Le ragioni di tale perdita di centralità possono essere dovute anzitutto alla mancanza di una volontà politica capace di affermare in maniera autorevole le ragioni del nostro territorio, ma ciò che sorprende è che, talvolta, si esprima addirittura contrarietà contro queste forme di sviluppo infrastrutturale, come se fosse un bene esserne privati o come se il nostro territorio non avesse più bisogno del progresso per crescere.
Da parte nostra riteniamo, invece, che non si possa abdicare alla centralità di Scalea in tutti i collegamenti infrastrutturali, perché ne va del progresso necessario ad assicurare la stesa vita futura delle nostre realtà locali e perché in ogni settore e aspetto della vita non si può fare a meno di infrastrutture al passo coi tempi. Naturalmente il nostro ragionamento non è una presa di posizione per un progetto in particolare, ma una considerazione a favore di una concezione del futuro che talvolta sembra essere superata dal comodo adagiarsi in una mediocre ordianarietà senza prospettiva se non dall’egoismo di chi del progresso non ha bisogno e non ne comprende l’utilità.
Noi riteniamo, invece, che Scalea debba tornare a lavorare per il proprio sviluppo e per non restare fuori dalla rete delle infrastrutture del futuro. È un fatto di rispetto per le generazioni future, ma anche per la storia passata. Non per niente, da molti anni si dice che la crescita dell’Alto Tirreno dipende da Scalea, un’affermazione che ha solide ragioni storiche.

Gruppo consiliare “Per Scalea”.