C’è una regione, la Calabria, sulla quale si sprecano fiumi di inchiostro nero per raccontare storie altrettanto buie. Invece, c’è molto altro. Ma è anche vero che non viene raccontato. Invece, ci sono luoghi e persone, spesso giovani, che con il loro essere belli, i primi, e il loro fare cose fantastiche, i secondi, esprimono gesti di ribellione positiva allo status quo.

È sopratutto questo il senso di “A sud del Sud. Viaggio dentro la Calabria tra i diavoli e i resistenti” (Zolfo Editore), libro di Giuseppe Smorto che sarà al centro del terzo appuntamento del Maggio Letterario, rassegna culturale open organizzata da Eclectica, brand di promozione culturale, con autori e loro opere letterarie ospiti del prestigioso giardino di Villa Giordanelli, nel centro di Scalea.

L’autore, originario del Reggino, è noto giornalista, già vicedirettore De La Repubblica nonché direttore della versione digitale del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari dal 2016 al 2019, portandola ad essere il primo sito di informazione in Italia.

“Ho fatto un viaggio sui sentieri della Calabria non rassegnata – dice – , nella buona imprenditoria, fra piccoli campioni di sanità solidale e agricoltori moderni, agitatori culturali, musicisti e sportivi che vivono di vento. L’ho fatto con un editore milanese per sorprendere i non-calabresi, per poi accorgermi che anche dentro la nostra regione, anche a pochi chilometri di distanza, certe storie non sono conosciute. Ma contro la paura e il declino, il primo passo è la conoscenza”.

La presentazione del libro è stata affidata a Franco Laratta, giornalista, scrittore e politico di San Giovanni in Fiore, da tempo impegnato nella promozione di una Calabria e di un Sud migliore, anche con un libro che molto condivide con l’opera di Smorto.

Fa più rumore un albero che cade, che una foresta che cresce. Una frase nota – spiega Andrea Fama, portavoce di Ecelctica –, che descrive bene il senso del libro di Smorto e il messaggio che, ospitandolo a Villa Giordanelli, vogliamo trasmettere al territorio. Restando nella metafora, in Calabria ci sono intere foreste che crescono dando speranza, ma spesso non sono conosciute. Allora, è giusto dare loro il posto che meritano nell’attenzione dell’opinione pubblica e riconoscere loro un ruolo di guida, di ideale al quale tendere”.