Si è concluso nel tardo pomeriggio di ieri, presso il Tribunale Penale di Paola, dopo una lunga camera di consiglio, il processo a carico di sei imputati di Santa Maria del Cedro e di Diamante, accusati dI numerosi episodi di ricettazione di oggetti preziosi, per un ammontare complessivo di circa un chilo di oro, provento di numerosi furti aggravati perpetrati tra il 2011 e il 2013. Il Giudice, Drssa Carla D’Acunzo, contrariamente alla richiesta di condanna avanzata dal PM ad 1 anno e 4 mesi di reclusione, accogliendo pienamente le tesi del collegio difensivo, ha assolto tutti gli imputati dal reato a loro ascritto, ex art. 530 primo comma cpp, perché il fatto non sussiste e, per un imputato, perché il fatto non costituisce reato.
In particolare, secondo l’assunto accusatorio, un gruppo di giovani di Santa Maria e di Diamante, approfittando della situazione di particolare vulnerabilità e immaturità di una ragazzina dodicenne della frazione di Marcellina, avrebbe indotto, la stessa, a sottrarre, periodicamente, un notevole quantitativo di oro custodito nella cassaforte dell’abitazione familiare. Dopo un po’ di tempo, la madre della minore, rendendosi conto dell’evidente sottrazione del materiale prezioso, tra cui alcuni diamanti ed un anello “Damiani”, denunciava i fatti ai Carabinieri della locale Stazione. Tuttavia, l’assenza di evidenti danneggiamenti ed effrazioni sulla cassaforte, indirizzava i sospetti della vittima al contesto familiare. Pertanto, la giovane ragazza, non riuscendo più a mentire, confessava alla madre che un gruppo di ragazzi più grandi di lei, al fine di trarne un diretto profitto, l’avrebbe convinta a compiere, in più occasioni, svariate sottrazioni, dalla cassaforte familiare, di oggetti preziosi che poi sarebbero stati portati, per la successiva vendita, dagli stessi ragazzi, presso alcuni punti “Compro Oro” della zona. A seguito della querela presentata dalla persona offesa, i Carabinieri di Santa Maria del Cedro avviavano articolate indagini per risalire alle varie movimentazioni degli oggetti preziosi effettuate dagli imputati. Venivano interrogati, tra l’altro, anche alcuni titolari dei predetti punti vendita, soprattutto per ottenere un riscontro sulla ricezione dei materiali preziosi. Tutti gli imputati, quindi, venivano rinviati a giudizio per rispondere di concorso continuato nel reato di ricettazione. Tuttavia, dopo anni di istruttoria dibattimentale, gli imputati, ieri sera, nonostante la richiesta di condanna avanzata dal PM ad 1 anno e 4 mesi di reclusione, venivano assolti con la formula più ampia, in totale accoglimento delle tesi difensive.
Del nutrito collegio di avvocati, hanno fatto parte Francesco Liserre, Francesco Germano, Ugo Vetere, Arturo Valente, Orsola Silvestri, Veronica Cauteruccio e Fiona Esposito.