Di Martino Ciano (Radio Digiesse)

La fine del commissariamento della sanità.
Il neo eletto presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, lo sta ripetendo da giorni e lo ha fatto anche in occasione della sua apparizione al Festival del Peperoncino di Diamante, conclusosi ieri.
Prossimamente Occhiuto sarà dai ministri alla Sanità e all’Economia.
Le strade saranno due: o la fine del commissariamento o il conferimento della carica di commissario al presidente della Regione.


Dopodiché? Il passo successivo sarà l’assunzione dei medici e degli infermieri e poi si potrà parlare della riorganizzazione della medicina territoriale.
Ma sia ben chiaro: non un ospedale per ogni paese, ma una distribuzione omogenea che potenzi localmente la diagnostica, la prevenzione e il primo soccorso che ha il compito di salvare la vita.
Insomma, un discorso che non fa una piega, ma ai più non è sfuggito che alcune parole di Occhiuto fanno eco a dichiarazioni pronunciate dieci anni fa dall’allora presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti. Anche lui aveva queste intenzioni con tutto il sistema di riorganizzazione in Case della Salute, poli e contro-poli specialistici.
Ora, tenendo in considerazione la particolarità del Tirreno cosentino, con tre presidi a mezzo servizio, ossia, Praia a Mare, Cetraro e Paola, quali provvedimenti verranno presi?

Il possibile piano di investimenti prevede anche il potenziamento dell’Ospedale di Praia a Mare, visto che ancora si attende la sua definitiva conversione che potrà essere sancita solo con il suo inserimento nella rete ospedaliera dal Commissario alla Sanità, Guido Longo?
La proposta formulata dal commissario dell’Asp di Cosenza, Carlo La Regina, non è la rondine che fa primavera e anche l’incontro tenutosi qualche settimana fa all’Ospedale lasciava intendere che non c’è nessuna certezza e che restare cauti salva dalle delusioni. Infatti, una proposta messa nero su bianco e sottoscritta è un atto burocratico, ma se non viene trasformata in “fatto” resta un pezzo di carta.
Occhiuto ha ripetuto che sulla sanità il governo regionale si giocherà tutto, ma in consiglio regionale non ci sono rappresentanti alto-tirrenici, pertanto, basteranno le buone intenzioni?