Di Francesca Lagatta

Se da un lato l’ospedale di Cetraro gioisce per il ritorno del polo chirurgico, dall’altro rischia di perdere un altro reparto. A causa dell’inarrestabile emorragia del personale, stavolta a rischiare la chiusura è il reparto di Psichiatria con i suoi 6 posti letto. Dei cinque medici che hanno finora retto il reparto, tra trasferimenti e prossimi pensionamenti, a settembre ne rimarranno 2. Decisamente pochi. L’unica soluzione, come paventato in una riunione dei giorni scorsi, sarebbe quella di chiedere supporto ai 4 medici dei centri di salute Mentale in servizio nelle strutture sanitarie del litorale tirrenico. Anche qui la situazione è controversa. L’unico psichiatra selezionato nei mesi scorsi grazie a un bando pubblico, alla fine ha rifiuto l’incarico.

L’incognita del punto nascita


Come ricorderete, le tragiche vicende sulla morte di Santina Adamo, morta due ore dopo il parto, avevano portato a una serie di ispezioni, che, com’era immaginabile, hanno messo in risalto numerose criticità del punto nascita dell’ospedale di Cetraro. Il rischio di una nuova tragedia è dietro l’angolo, avevano profetizzato gli ispettori del ministro Grillo, e il direttore sanitario Vincenzo Cesareo aveva immediatamente sospeso ogni attività. Non si tratta di una soppressione, avevano fatto eco i rappresentanti regionali della sanità, ma di una momentanea sospensione finalizzata alla risoluzione dei problemi. Problemi che, a quanto pare, sarebbero stati risolti velocemente. Ma solo il parte. Il bando indetta per la ricerca di un primario del punto nascita è stato annullato perché illegittimo e la riunione prevista in mattinata, quella in cui il commissario ad acta Saveio Cotticelli avrebbe dovuto rivelarne le sorti, è stata rimandata a data da destinarsi.