“C’è chi divide il mondo in italiani e stranieri. Io lo divido in privilegiati e fortunati da una parte e in diseredati e oppressi dall’altra”, dice il sindaco Mimmo Lucano, spiegando la filosofia che ha ispirato il “modello Riace”: l’accoglienza e l’integrazione di migliaia di migranti che hanno ripopolato il borgo della Locride. Un modello celebrato dal regista Wim Wenders nel cortometraggio Il Volo, dalla rivista Fortune che ha inserito Lucano nella classifica dei 50 più influenti insieme a Bergoglio, Bono Vox e Merkel (“Mi dà un certo disagio la storia di questa classifica, non ne sapevo niente. Non faccio queste cose per una carriera politica. Mi sento di appartenere agli ultimi e non ai primi”). Un modello che che ha attirato negli anni in Calabria centinaia di attivisti, politici, artisti, da Padre Zanotelli a Saviano.

Perché Domenico Lucano è agli arresti domiciliari? Non per essersi arricchito o aver fatto illecitamente arricchire qualcuno con un modello di accoglienza virtuoso: il Gip ha infatti dichiarato infondate le accuse di concussione, falso, malversazione, associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato ipotizzate dalla procura, bollandole come ricostruzioni fantasiose, “congetture, accuse vaghe, indimostrabili o presuntive” e ha rigettato ben sette capi d’accusa precisando che la condotta di Lucano “non si è mai tradotta in alcune delle ipotesi delittuose delineate dagli inquirenti”.

Il sindaco contestato da Salvini è dunque finito agli arresti domiciliari con le sole accuse rimaste in piedi: quella di aver affidato la gestione dei rifiuti del piccolo comune a cooperative di cittadini e migranti – creando posti di lavoro e sottraendo il servizio agli appetiti della criminalità organizzata – e quella di aver di aver favorito un matrimonio di convenienza, avendo suggerito che una ragazza rifugiata alla quale era stata respinta la protezione internazionale si sposasse con un italiano (si vede che per Salvini i matrimoni di convenienza si possono fare solo con Di Maio).

Prima di trarre conclusioni, vale la pena ripercorrere tutti i tentativi di sabotare il modello di accoglienza Riace, un modello che ha favorito l’integrazione dei migranti al contrario del modello Salvini e predecessori, che dalla legge Bossi-Fini al “decreto sicurezza” hanno costruito le condizioni per ostacolare l’integrazione e consentire l’arricchimento delle mafie sulla pelle dei migranti. A stilare l’elenco è l’attivista di Potere al Popolo Gabriele Vilardi.

2016: La prefettura sospende i trasferimenti dei fondi destinati ai progetti di accoglienza e l’intero paese di Riace per alcune ispezioni in cui venivano rilevate anomalie del sistema d’accoglienza. Il Sindaco manda avanti i progetti di accoglienza grazie alle donazioni e in due anni totalizza 2 milioni di euro di credito nei confronti dello Stato.

2017: Domenico Lucano viene indagato dalla Guardia di Finanza coordinata dalla Procura di Locri. Il quadro ipotizzato dagli inquirenti è: truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni dello Stato e dell’Ue, concussione e abuso d’ufficio. L’indagine porterà a sospendere/bloccare la visione su Rai 1 della fiction Tutto il mondo è paese, con protagonista Giuseppe Fiorello. Riace viene esclusa dal saldo luglio-dicembre 2017 di circa 650mila euro.

2018: Riace non è compresa tra gli enti beneficiari del finanziamento del primo semestre da parte del ministero dell’Interno, nonostante tutte le attività siano state svolte e nessuna comunicazione di chiusura del progetto mi sia mai stata recapitata. La città passa in graduatoria dalla prime posizioni fino a non superare la soglia utile per ricevere il primo semestre di fondi.

Se sei un africano e hai tanti soldi può venire in Italia in aereo, spostare qui la tua residenza fiscale, ottenere uno sconto sulle tasse, perseguire nella tua condotta poligama di sceicco con 16 mogli senza che le istituzioni italiane ti chiedano di integrarti con la nostra cultura. Se sei un africano povero che arriva a bordo di un barcone le medesime istituzioni ti impediscono di sbarcare e ti consegnano ai torturatori, e se proprio riesci  a scendere a terra ti emarginano e ti rinchiudono fino a sei mesi (sei mesi! Tanti ne precede il decreto-Salvini) in un centro di “accoglienza”, separandoti dalla tua sola moglie e dai tuoi figli che saranno reclusi anche loro ma da un’altra parte, dividendo le famiglie al loro sbarco nel Paese della famiglia tradizionale – tanto per confondere loro le idee su come integrarsi con la nostra cultura – e recludono anche chi ti aiuta a integrarti davvero. Lo recludono separando anche lui dalla sua compagna, così impara ad aiutarti senza trarne alcun vantaggio economico.