di Alessandro Pagliaro

Nei giorni scorsi il Pd paolano e alcune associazioni civiche, hanno lanciato l’idea della costruzione di una Zona a Traffico Limitato (ZTL) all’interno di una ben definita delimitazione del centro urbano, allo scopo di regolarizzare la mobilità veicolare di autobus di turisti in visita alla nostra città. Si tratta di un “pensiero” messo in opera in molte altre realtà della nostra penisola ormai da decenni, da sperimentare anche nel nostro territorio. Si dovrebbe concretizzare in questa maniera l’ipotesi di far sostare i pullman diretti al Santuario di San Francesco di Paola in aree attrezzate , permettendo la visita di luoghi, chiese e monumenti, negozi e bazar.

Il tutto finalizzato anche all’incremento di una economia turistica tipica dei luoghi di fede. L’dea, dovrebbe in seguito concretizzarsi in un progetto da realizzarsi da parte dell’amministrazione comunale, di concerto con le associazioni culturali, di imprenditori e commercianti , nonché dell’istituto religioso del Convento dei Minimi.

Per dare avvio alla fase di partenza, si è pensato di indire un referendum , nei giorni di sabato 29 e domenica 30 giugno per verificare il “gradimento” dell’idea tra la popolazione. Bisogna evidenziare, che al momento, nonostante alcuni comprensibili rilievi mossi all’effettiva possibilità di rendere concreta la ZTL, ci troviamo comunque di fronte alla necessità di aprire un dibattito sul futuro della nostro paese. Una occasione che non va sprecata, tenuto conto che prima o dopo, per andare oltre l’ordinaria amministrazione del quotidiano, una città di medie dimensioni come Paola , deve porsi il problema di avviare una ripresa economica e sociale, puntando sulle caratteristiche dei luoghi, della propria storia e tradizione, e traguardando al contempo orizzonti di modernità. In questo contesto l’idea, potrebbe rilanciare anche l’azione di pianificazione territoriale , urbanistica e di sostenibilità ambientale del Piano di Sviluppo Comunale, attraverso lo strumento attuativo della mobilità del traffico, in cui si dovrebbe inserire a pieno titolo il progetto della ZTL. L’altra opportunità che si offre è quella, finalmente, di avviare un confronto serio e non subalterno con le autorità religiose dei frati Minimi, per ottimizzare in sinergia le risorse disponibili, al fine di rendere più proficua l’attività turistica che finora ha riguardato quasi in maniera esclusiva l’ambito del Santuario.

Queste e altre ragioni inducono a sperare che la partecipazione al referendum sulla istituzione della ZTL sia consistente, per dare più forza ad una idea che partendo dal basso, possa trasformarsi in progetto da realizzare a vantaggio di tutta la città.