“Carissimi medici di famiglia prima di dire ai vostri pazienti covid positivi di chiamare il 118 vi prego di alzarvi dalle vostre belle poltrone e fare il vostro dovere”. È l’esternazione della collega del 118 PET del San Francesco di Paola, che appare sulla piazza virtuale di Facebook, a suscitare l’indignazione dei medici di famiglia. L’infermiera- afferma la uilfpl – mette a nudo una situazione che si verifica ormai di consueto: “Ciò che è stato scritto non è altro che quello che sentiamo dire dai pazienti affetti da covid e dai parenti ogni qualvolta andiamo sui soccorsi, ovvero che alcuni medici curanti, ed alcune guardie mediche, in tanti casi, non rispondono neanche al telefono e se qualcuno invece risponde consiglia di chiamare il 118. Se si facesse un sondaggio all’utenza l’esito non potrebbe che dare ragione alla collega. In questi due anni le lamentele dell’utenza sono state infinite, peraltro -continua la nota- il carico di lavoro per noi Pet 118, senza esagerare, è triplicato considerando che quasi tutti i pronto soccorso sono al collasso. La collega, forse o quasi sicuramente, ha toccato il dente dolente di qualcuno perché crediamo non sia l’unica ad essersi espressa a riguardo, con la differenza che lei ha avuto il coraggio di farlo pubblicamente.Per fortuna esistono però altri medici di famiglia e guardie mediche che lavorano con grande senso di responsabilità ed attaccamento alla professione. ”Considerate – puntualizza la nota – le varie precarietà in cui versa di per sé il servizio 118 PET, non solo a Paola ma nell’intera regione, in termini di mancanza di personale, turni massacranti, aumento della richiesta soprattutto nei mesi estivi, tale situazione mette ancor di più in ginocchio l’intero sistema. La sigla sindacale Uilfpl Tirreno cosentino, rappresentata da Robertino Serpa e Luigi Adele, nel mostrare piena vicinanza alla collega per quanto accaduto prosegue: ”ringraziamo a pieno regime tutti i medici, gli infermieri, autisti e oss, che in piena pandemia si sono schierati in prima linea senza indietreggiare di un millimetro nel fronteggiare l’emergenza sanitaria. Ringraziamo, inoltre, tutti i medici di base che si sono adoperati nel fronteggiare la pandemia ma allo stesso tempo condanniamo quella minoranza di medici di base e guardie mediche che puntualmente non adempie appieno al proprio mandato. Auspichiamo- conclude la sigla sindacale- che non sia solo la Uilfpl a sostenere la collega ma che anche qualche altro sindacato faccia lo stesso. Infine, c’è da aggiungere che noi tutti colleghi iscritti, ma anche non iscritti uilfpl, difendiamo la collega”.