PAOLA- “Care concittadine e cari concittadini, è a voi direttamente che rivolgo questo messaggio.
Di fronte ad una classe politica sorda, insensibile e traboccante del proprio potere, non mi resta che interpellare la coscienza di ognuno, in maniera forte, drammatica, quale ultimo grido in grado di risvegliare un orgoglio collettivo da tempo assopito.
Nell’ora più buia della storia della nostra città, lo spettro di un nuovo dissesto economico-finanziario sembra spegnere per sempre le nostre speranze.
A colpi di maggioranza hanno approvato un piano di riequilibrio che ipotecherà il futuro di ognuno di noi per gli anni a venire. Ma quello che preoccupa maggiormente non è solo il disavanzo arrivato oramai a superare i 21 milioni di euro, bensì l’incapacità di chi oggi ci amministra (e che ci ha amministrato anche ieri) di trovare soluzioni.
Soluzioni in grado di affrontare con decisione e fermezza i problemi strutturali che indeboliscono la macchina amministrativa comunale, azzerano la crescita e costringono intere generazioni ad emigrare. La politica non può limitarsi a produrre debiti per pagare altri debiti, tirare a campare, svendere quel poco che resta del patrimonio comunale, tagliare servizi, aumentare le tasse, elargire incarichi, spendere soldi per opere di cui non vedremo mai il completamento o l’utilità.
La politica deve ammettere le sue colpe, chiedere scusa per i propri fallimenti e lasciare il passo a nuove idee e nuovi metodi di amministrazione della cosa pubblica.
Ma soprattutto la politica deve ritrovare la dimensione della “libertà”, perché soltanto chi è libero da lacci e lacciuoli potrà fare l’interesse dei cittadini paolani. Solo così l’energia, la fede e la dedizione che impiegheremo nel nostro sforzo illuminerà Paola e chi realmente la serve.
È questa l’ultima speranza, l’ultimo sussulto prima che si consumi il tempo a nostra disposizione”. È quanto rende noto il consigliere comunale, Andrea Signorelli, esponente della Rete dei Beni Comuni in una lettera aperta alla cittadinanza.