Privo di una maggioranza da mesi, il sindaco di Paola, Roberto Perrotta non avrebbe mai finora pensato alle famigerate dimissioni. Nonostante i reiterai inviti delle forze politiche estranee all’ormai ex coalizione di salute pubblica, o di quel che ne resta, il primo cittadino starebbe andando avanti senza esecutivo, paralizzando difatti la città. Su questo stallo sono intervenute le forze consiliari di opposizione che finora hanno bacchettato il “Metodo Perrotta”, su tutte, i gruppi consiliari della Rete dei Beni Comuni e il Partito Democratico. Unitamente alle forze extaconsiliari di Rinascita Paolana e i Riformatori, il centrosinistra riformista è pronto a recarsi da un notaio, per mandare a Casa il sindaco, raccogliendo le firme. Starà adesso a Pino Falbo, Anna Anselmucci, Basilio Ferrari e Antonio Logatto scegliere se restare coerenti con quanto sempre predicato, firmando, o ignorare l’invito, facendo restare in carica ancora il primo cittadino.

DI SEGUITO LA NOTA STAMA CONGIUNTA

“Alla luce dell’ultimo Consiglio Comunale, è palese a tutta la cittadinanza la grave situazione di stallo dell’attività amministrativa dell’Ente, causata da un Sindaco e dalla sua cerchia di fedelissimi, che pur non avendo più i numeri per poter governare si ostinano a restare legati al potere, in sfregio ai più basilari principi democratici e politici, continuando – ogni giorno – a porre in essere atti e comportamenti dannosi per la città. Questi metodi amministrativi sono confliggenti rispetto all’interesse generale, in quanto finalizzati unicamente a rafforzare il consenso elettorale dei loro gruppi di potere, a spese dell’intera cittadinanza.

L’Ente è ormai sull’orlo del baratro di un nuovo DISSESTO ECONOMICO-FINANZIARIO con una città ostaggio di “un uomo solo al comando”.

L’ultima relazione dei Revisori dei conti ha rappresentato una situazione drammatica e preoccupante con oltre 4.000 posizioni debitorie a cui si sommano 3,8 milioni di debiti fuori bilancio (raddoppiati in un solo anno) e di quelli che si stanno ponendo in essere in queste settimane.

Tutto ciò nonostante gli oltre 6,3 milioni di trasferimenti ricevuti quest’anno; conti che non tornano neanche dopo le variazioni di bilancio per 4,6 milioni di euro del mese di novembre.

Quel che resta dell’Amministrazione comunale non è più in grado neanche di far fronte alla pesante situazione sul fronte della pandemia sanitaria: non ci sono interventi adeguati in tal senso (tranne inutili ordinanze sindacali che vietano semplicemente la vendita degli alcolici …), né si registra la dovuta presenza delle istituzioni comunali al fianco delle tante famiglie colpite dal virus, che stanno vivendo in questi giorni momenti di sconforto e di assoluto abbandono. Si è di fatto interrotto il coordinamento con le altre istituzioni sovra-comunali e sanitarie.

Dal punto di vista politico si assiste basiti ad una confusione mai vista!

Il paese è governato da un sindaco sempre più isolato, ora persino in preda a fantasiose allucinazioni eroiche, che arriva ad auto-paragonarsi al valoroso Comandante della Nave “Andrea Doria”, dimenticandosi completamente che in democrazia si assume il ruolo di responsabilità (e mai di comando) solo e sempre se si è sostenuti dai numeri della rappresentanza popolare presenti nelle assisi democraticamente elette.

Il Comune non è una NAVE, è una Istituzione democratica. Lo stesso risulta ormai sorretto da una risicata compagine consiliare, minoranza eterogenea, che risponde a diversi gruppi anche di opposto orientamento politico, tutti fermamente convinti a non mollare il potere, lontani anni luce dai veri problemi della città e dalle tante emergenze che la attanagliano.

Al contrario, la città ha bisogno di un Governo stabile, responsabile e competente, nel pieno dei suoi poteri, sorretto da una rinnovata classe politica, che sappia coinvolgere sempre di più le tante energie e competenze presenti nella comunità.

Vista la ferma volontà del sindaco di continuare a rimanere incollato alla poltrona, nonostante gli appelli alla responsabilità e alle dimissioni promossi in queste settimane dalle varie forze politiche, non resta che predisporre gli atti finalizzati ad interrompere tale grave crisi politico-istituzionale, con un atto di orgoglio, coraggio e responsabilità.

Il 12 novembre scorso è stato lanciato un pubblico appello, rivolto a tutti i consiglieri comunali, nel rassegnare le proprie dimissioni quale atto di sfiducia nei confronti del “metodo Perrotta”.

Con urgenza si ritiene necessaria generare una fase interruttiva mediante la quale, si potrà fare luce sulla gestione amministrativa locale, indagando sulle cause che hanno generato un nuovo dissesto finanziario.

Visto inoltre il recente invito rivolto al sindaco alle dimissioni da parte di altri gruppi consiliari, confidiamo di poter contare anche sul loro apporto per porre fine all’attuale stato di assedio delle Istituzioni democratiche della città.

È tempo che alle azioni seguano i fatti.

Il nostro senso di responsabilità ci impone di essere sempre di aiuto alla città e disponibili ad offrire supporto e competenze.

In tal senso la nascente coalizione c’è e vuole esserci anche in futuro al fianco dei cittadini paolani; è pronta, senza attardarsi in calcoli elettoralistici né convenienze di parte,  ad assumersi la propria responsabilità di porre fine a questa sciagurata amministrazione comunale.

I consiglieri comunali del PD e della Rete, invitano gli altri consiglieri di opposizione venerdì 7 gennaio alle ore 16:00, presso lo studio del Notaio Mazzotta in Cosenza, a porre fine alla fallimentare amministrazione Perrotta depositando le proprie firme.

Rete dei Beni Comuni   –  Rinascita Paolana –  I Riformatori – Partito Democratico