PAOLA- Una idea, forse più di una suggestione, ma ancora troppo presto per definirla cosa certa. Graziano Di Natale questa volta potrebbe scendere in campo in prima persona e concorrere alla carica di sindaco.

Da giorni, dopo alcune riunioni nel quartier generale di Viale Mannarino, tra le fila dei fedelissimi del Partito Democratico corre questa voce, ed oggi l’ex consigliere regionale della Calabria pare aver lanciato l’amo in attesa di avere contezza di quanti pesci abboccheranno.

Queste le sue dichiarazioni: «Coraggio.
Ho sempre preferito fare il soldato facendo passi di lato per favorire processi di unità.
Ora però credo che sia arrivato il momento di assumersi la responsabilità di avviare un processo di rivoluzione, anche culturale, senza compromessi.
Non mi faccio tirare la giacchetta da nessuno, ne accetto compromessi. Alla carriera personale preferisco l’impegno per la Città dove vivono i miei figli». Non è ancora chiaro se sarà lui o meno a candidarsi in prima persona, ma il Partito Democratico a Paola reclama spazio. Spazio però, che le altre anime del centrosinistra potrebbero non concedergli, virando per esempio sul nominativo di Andrea Signorelli, o su quello piu civico di Roberto Perrotta (in odor di accordo con la neo leghista Emira Ciodaro che intanto prova a ricucire i rapporti con i suoi ).

Di Natale nelle ultime due tornate elettorale aveva compiuto un passo di lato. Nel 2017 aveva sostenuto in prima persona la candidatura socialista di Perrotta. Una legislatura tra gioie e dolori, segnata dalla prima elezione a Palazzo Campanella, poi dalla pandemia, i dissapori con Perrotta e compagni e la mancata rielezione alla Regione che decretò la rottura con l’ex sindaco, svuotato di numeri in aula proprio dai dem. L’ultima tornata elettorale ha visto invece la migliore Calabria – e non il PD – far parte della coalizione civica di Giovanni Politano. Una bella vittoria, prima della rottura con Politano e con i consiglieri comunali eletti. Una situazione difficile, con il PD del segretario Loxane che è venuto comunque a venirne fuori, provando a ricucirsi, specialmente sulla sanità, un ruolo di oppositore al duo Politano-Serranò.

Adesso il PD cerca alleati su di un nominativo proprio. Una mossa che potrebbe anche assumere i contorni di un bluff. Poche le certezze al momento. I democrat non escluderebbero nemmeno una corsa in solitaria, ed intanto sembrano aver mostrato le proprie mosse giocando a carte scoperte. Vedremo se questa strategia pagherà e si andrà avanti su quanto affermato o se, in extremis, il PD virerà nuovamente su un candidato esterno.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome qui

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.