PAOLA– “Dalla modifica del decreto N.64 – che verrà pubblicato a giorni – emerge che a Paola verrà assegnato il reparto di emergenza urgenza con il potenziamento del pronto soccorso ed elisoccorso, potenziamento del reparto di oncologia con la costruzione della sala ottagonale per la terapia di gruppo, verrà attivata l’elettrofisiologia per potenziare il reparto di cardiologia e verranno eseguiti interventi di emodinamica che potrà usufruire di una equipe interdipartimentale oltre alle professionalità che abbiamo già nel nostro ospedale, perché altrimenti non sarebbe possibile attivare il servizio per mancanza del numero minimo di abitanti (250000 abitanti numero necessario per ottenere autorizzazione emodinamica)”. È quanto rende noto il circolo di Paola di Fratelli D’Italia, coordinato dal segretario cittadino, Mattia Marzullo, in una nota stampa che così prosegue: “Nessun ridimensionamento. Avremo il potenziamento e lo sviluppo del reparto di ortopedia traumatologia. Inoltre finalmente il nosocomio avrà 4 posti di rianimazione che verranno costruiti exnovo perché i posti di terapia intensiva che erano stati costruiti durante il Covid non hanno spazi idonei, pur essendo utili per tamponare l’emergenza pandemica, come accaduto con i posti costruiti alla fiera di Milano”.
I meloniani spiegano: “Allo stato attuale, senza posti di rianimazione, il decreto comporterà necessariamente che la chirurgia complessa verrà momentaneamente prevista a Cetraro. Non c’è da disperare. Paola avrà comunque dieci posti di chirurgiache verranno attivati non appena sarà completata la rianimazione. Sarà anche possibile – chiosa – riattivare il Punto Nascita a Paola.
Questo è stato stabilito dal Presidente Occhiuto nella riorganizzazione sanitaria”.
Il circolo locale centra il nocciolo della questione e dichiara inoltre: “Adesso bisogna vigilare sui tempi utili per l’attivazione della rianimazione, alla quale sono vincolati i reparti di chirurgia e Punto Nascita.
Durante la riunione sono emersi – dai tecnici regionali – i numeri troppo esigui della chirurgia del nosocomio. Non sono scelte politiche. Contano i dati. Il grado di complessità degli interventi eseguiti ad oggi a Paola è pari allo 0.30, troppo basso”.
Il circolo sottolinea: “Bene ha fatto il sindaco a dialogare in tutti questi mesi, insieme all’amministrazione comunale, con Regione Calabria e con il Presidente Occhiuto. Si sono finalmente dettate le basi per una ripartenza mirata del comparto sanitario che vede nel San Francesco una struttura nevralgica.
Ringraziamo i consiglieri regionali che hanno sposato la causa, in particolar modo l’On. Sabrina Mannarino, l’On. Luciana De Francesco, i parlamentari e tutti i consiglieri comunali, in particolar modo quelli del nostro gruppo consiliare, Sandra Serpa, Giovanni Mannarino, il consigliere Francesco Vigilante, il vicesindaco Maria Pia Serranò e l’assessore con delega alla Sanità, Antonio Logatto.
Siamo riusciti a intavolare le migliori condizioni affinché nei due ospedali si possano creare servizi di eccellenza”.
Infine un monito: “Basta facili strumentalizzazioni politiche. La protesta portata avanti dai presunti comitati popolari – con alle spalle esponenti politici locali – non trova riscontro nell’oggettività dei fatti e non è affatto condivisibile in quanto l’attivazione del polo chirurgico a Paola che purtroppo non può prescindere da una rianimazione, ma avere il polo chirurgico a Paola significherebbe perdere l’oncologia e la cardiologia.
Riteniamo – conclude la nota – che il risultato ottenuto sia straordinario nell’interesse dei cittadini di tutto il Tirreno.
Finalmente l’ospedale di Paola avrà tutti reparti funzionanti e produttivi e finalmente garantirà una sanità di qualità.
Altro che mani vuote, guardiamo al futuro con fiducia, prendendo atto della proposta del sindaco di donare gratuitamente un terreno sul quale costruire un nuovo ed unico ospedale. Idea questa, apprezzata tanto sia ai tecnici che al Presidente Occhiuto”.