Essere al centro delle attenzioni mediatiche, nel bene e nel male, è il destino dei grandi. Potrebbe riassumersi così il momento che sta vivendo Graziano Di Natale, già Segretario-Questore dell’assemblea regionale della Calabria e Presidente FF. Della provincia di Cosenza, nonché leader indiscusso del Partito Democratico. L’esponente politico paolano da sempre impegnato sul territorio, soprattutto nella battaglia sulla sanità, ha portato, nella breve consiliatura interrotta dalla tragica scomparsa di Jole Santelli, risultati di tutto rispetto per il territorio. Tra questi, l’apertura dell’emodinamica pubblica e della Terapia Intensiva presso lo spoke Paola-Cetraro, la realizzazione del Vax Day nei giorni dedicati a San Francesco di Paola. Di Natale è da sempre, dati alla mano, il più votato nella città del Santo. Elezioni comunali o regionali che siano, il politico del popolo ha da sempre fatto mambassa di preferenze. Un politico vincente, da sempre, e pulito. Graziano Di Natale non sarà della partita questa volta. In un’intervista all’autorevole “Quotidiano Del Sud” il coriaceo esponente Dem ha risposto a domande spinose, con la consueta schiettezza che lo contraddistingue.

Di Seguito riportiamo l’intervista all’avv. Graziano Di Natale ad opera del giornalista professionista, Guido Scarpino. Buona lettura.

di GUIDO SCARPINO

DOMANDA– Avvocato Di Natale, perché in questa tornata ha deciso di non candidarsi, nemmeno al Consiglio comunale?

RISPOSTA– “Io sono una persona che sa stare al suo posto. Ci sono ragazzi e ragazze con cui da sempre condivido un percorso politico ed è giusto lasciare spazio a loro. Sono stato il consigliere comunale più votato della Città per quattro volte consecutive, non devo dimostrare nulla se non di essere diverso dagli altri. C’è chi vuole occupare per forza uno strapuntino e chi, come me, preferisce far crescere gli altri”.

DOMANDA– Lei è uscito dalla maggioranza per ragioni di “etica”, ossia perché contestava a persone di quella coalizione di intrattenere rapporti trasversali con Fausto Orsomarso di FdI. Ora le chiedo: cosa c’è di etico nella sua scelta di correre assieme a FdI ed ai fedelissimi di Orsomarso, in occasione della competizione amministrativa?

RISPOSTA “Capisco che “Di Natale” fa notizia, ovvero che le mie posizioni politiche determinano discussioni, specie nella Città in cui vivo. L’uscita dalla maggioranza ha un valore etico e politico. Intanto mi pare sia un dato assodato che il Sindaco uscente diventa Sindaco perché il 17 febbraio 2017 ho preferito fare un passo indietro, favorendo l’unità della coalizione. Contrariamente alla linearità della mia posizione, c’è chi ha tradito un’alleanza sostenendo palesemente alle ultime elezioni regionali partiti di centrodestra. Oggi la scelta di sostenere Politano è maturata dalla decisione dell’intero gruppo e dalla considerazione che Giovanni è un candidato giovane con il quale abbiamo condiviso questi anni in Consiglio comunale. E’ il capogruppo dei socialisti, ha messo in piedi un’alleanza civica senza simboli di partito, ma soprattutto senza riferimenti regionali di destra o sinistra. Ci sono varie esperienze che hanno deciso di stare insieme per condividere un programma e dei punti fondamentali, io rispetto le posizioni degli altri e gli altri rispettano le nostre. Anzi, rivendico la nostra storia e le nostre battaglie. Dico di più: abbiamo chiesto una sola cosa da realizzare subito: la Ztl per i pullman turistici, ricordando che oltre 2000 paolani avevano preso parte al referendum popolare votando “si””.

DOMANDA– Perché la sua lista ha “nascosto” il simbolo del Pd?

RISPOSTA– “Così come avviene in tantissime realtà locali, si è scelta la strada del civismo. Non le sfuggirà l’assenza dei simboli dei partiti tradizionali nella competizione amministrativa. Ciò non toglie che non abbiamo rinunciato alle nostre idee o alla nostra storia. Senza andare troppo lontano, Enrico Letta nel 2021 si è candidato alla Camera dei deputati nel collegio di Siena senza simbolo, ma con un’alleanza civica. C’è però una diversa analisi che, da attento giornalista, non le sarà sfuggita. Chi si candida a Sindaco per la quarta volta consecutiva, è la causa principale della disgregazione del centrosinistra in Città.

DOMANDA– Cosa risponde a chi sostiene che, dopo la sua mancata riconferma a consigliere regionale, e il suo passo indietro rispetto a una candidatura al Consiglio comunale, sarebbe in atto la sua fase discendente come leader politico?

RISPOSTA- “Molti si preoccupano della mia carriera politica, molti parlano del mio futuro, io non mi preoccupo; mi preoccuperei, al contrario, se nessuno parlasse di me. Le elezioni comunali di Paola non determinano certo i miei progetti futuri anche perché non ho niente da dimostrare. Tutti sanno che una manina la notte della consegna delle liste regionali ha sfilato dai nominativi dei candidati la mia amica Sindaco di Santo Stefano di Rogliano, Lucia Nicoletti, impedendomi di concorrere con la doppia preferenza. Io non sono abituato a parlare delle persone, specie se le rispetto. Faccio solo considerazioni politiche, mi fermo ai fatti. Cassano 5 giorni prima della presentazione delle liste ha abbandonato una riunione della coalizione, e della sua rinuncia lo abbiamo appreso dai giornali. Ognuno può dire e pensare ciò che vuole. Una cosa però mi sia consentito dire, mi pare di aver letto che avrei fatto saltare la coalizione per il seggio in Consiglio comunale. La ricostruzione è davvero simpatica perché alla fine i fatti dimostrano che io non sono candidato a nulla e che nessun mio parente diretto o indiretto e nelle liste. Giusto? Come vede il tempo chiarisce ogni cosa. Quanto ad Ernesto mi pare che abbia già chiarito che rimane “testa e cuore” nel Partito Democratico e sono sicuro che nel prossimo futuro continuerà il suo impegno insieme a noi. Ora una osservazione posso farla io a lei? Poteva essere un buon candidato Sindaco, ci ripensi per le prossime”.