PAOLA- La Città di Paola continua a mantenere lo status di “Comune riciclone” ed è tra i centri costieri della Calabria ad aver superato il 75% di raccolta differenziata e, per questo importantissimo motivo, ha ricevuto una menzione speciale nel corso della sesta edizione dell’Ecoforum rifiuti Calabria, di Legambiente. Nell’attesa di comprendere effettivamente se l’aumento della raccolta differenziata abbia o meno prodotto in termini economici vantaggi per i cittadini, quindi abbassando difatti la Tari (tassa sui rifiuti), occorre però fare un’accurata riflessione di carattere politico e amministrativo. Partendo da un presupposto: i maggiori benefici di cui una comunità come Paola può godere provengono dai cosiddetti progetti ed interventi strutturali. Quelli che, a farla breve, producono risultati decisivi e definitivi non nel breve periodo ma in lassi di tempo più ampi. Sugli interventi strutturali spesso, ma non sempre, regna lo scetticismo dei politici e degli amministratori. Infatti, una progettualità decennale può non portare consenso immediato, ragion per cui spesso anche a Paola si è proceduto ad altre progettualità tutt’altro che lungimiranti, sicuramente immediate ma meno efficaci. Tornando alla buona percentuale di raccolta differenziata che si effettua nella città di Paola, la Nuova Era di Giovanni Politano, nel decantare il prestigioso riconoscimento, ha dimenticato – ovviamente – di menzionare colui che ha reso possibile tutto ciò, puntando per la prima volta a Paola, sulla raccolta differenziata nel lontano 2013 (foto archivio).

L’ex Sindaco Basilio Ferrari è stato il primo ad istituire con un bando decennale la raccolta differenziata, tra le perplessità degli allora compagni di viaggio e le critiche atroci degli storici oppositori, alcuni dei quali oggi siedono o sedevano nella maggioranza di governo. Appare quindi abbastanza palese che se la città del Santo abbia toccato il 75% della raccolta differenziata gran parte dei meriti siano dell’ex sindaco “pionere“. La lungimiranza di Basilio Ferrari nel 2013, ha consentito oggi alla città di godere dei benefici migliori, quelli di un investimento a lungo termine. Certamente lo stimato professionista non è stato riconfermato alla carica di sindaco, ma padre tempo sta restituendo nell’immaginario collettivo paolano la figura di un amministratore serio, capace, in grado di progettare e di realizzare, basti pensare che l’unica gara europea conclusa a Paola è stata fatta sotto la sua legislatura. Nulla a che vedere con la miopia degli amministratori che non puntano sugli interventi a lungo periodo perché non producono risultati politici immediati. Tornando alle cosiddette percentuali, ripercorrendo dati facilmente consultabili tramite i portali della Regione Calabria, Basilio Ferrari nel 2013, istituì la raccolta differenziata, portando da solo in pochi anni la percentuale al 63%. Questa è una nota stampa diramata nel lontano 16 Febbraio 2017: “Raccolta differenziata al 63% con un risparmio medio annuo di 500 mila euro nel conferimento in discarica. Questo importante traguardo conseguito attraverso la promozione di azioni virtuose rischia di essere vanificato dall’abbandonando selvaggio dei rifiuti da parte di pochi incivili che costringono l’Amministrazione Comunale a sostenere ingenti costi per le continue bonifiche del territorio. La collaborazione dei cittadini resta preziosa per aumentare i risultati raggiunti in termini di tutela ambientale. Prevenzione e repressione, verranno istallate delle telecamere di videosorveglianza per individuare i trasgressori”. È quanto dichiarato all’epoca dal primo cittadino. Inoltre, ad onore del merito, il bando decennale lanciato da Ferrari non ha trovato alcun intervento rilevante nè dall’attuale primo cittadino e dal neo assessore Focetola, ne tantomeno dall’ex sindaco Roberto Perrotta. Un risultato importante quindi, che premia la visione di città ed il metodo amministrativo dell’avvocato Ferrari. Date a Cesare quel che è di Cesare, soprattutto perché i frutti di quei risultati li gode solo ed esclusivamente la città di Paola.