di Alessandro Pagliaro

Apprendo con incredulità la notizia riportata dal Quotidiano del Sud, della cessione in affitto a privati da parte dell’Amministrazione comunale, dei locali della Casa del popolo. L’edificio che in passato fu la sede del Partito socialista all’atto delle sua nascita, poi requisita, divenne la Casa del fascio negli anni del regime di Mussolini. All’indomani della Liberazione, il Psi ne fece la propria sezione, rimasta in vita fin dopo gli anni di Tangentopoli.

In continuità, successivamente si pensò bene di destinarne l’uso per la Casa del Popolo, intitolata all’antifascista paolano Raffaele de Luca, su cui campeggia ancora l’epigrafe con i versi famosi di Pietro Calamandrei : “Lo avrai camerata Kesserling il monumento”. Per ragioni emergenziali e temporanee, vi fu però allocato il Comando della Polizia municipale. Terminata questa esigenza, ora invece di restituire la sede alla sua originaria funzione, si è deciso di concederla in affitto per uso privato o commerciale. Tutto ciò, in contrasto con l’azione tesa a preservare la memoria storica di un paese come Paola, che ha la necessità di raccogliere e custodire i ricordi e le testimonianze del proprio passato. Al contrario, va invece rilanciata l’idea di attrezzare un luogo di ricerca, sede accessibile a tutti per la consultazione di documenti, libri, e audiovisivi, anche come punto d’incontro per convegni, seminari e dibattiti culturali. Per queste ragioni si sollecita il sindaco e l’Amministrazione comunale a rivedere la propria scelta, al di fine preservare l’integrità di un monumento, simbolo di tanti momenti esaltanti di vita politica e civile della nostra città. Al contempo si invitano tutte le associazioni libere, a far sentire la propria voce di contrarietà, ad iniziare dall’Anpi, così come devono fare tutti i partiti , dal Partito democratico al Partito socialista italiano.