_autotone

“Nel comune di Acquappesa, il torrente Acquafetida, che attraversa il paese e attualmente versa in condizioni di incuria e degrado. Lungo il letto del corso d’acqua, arbusti, rovi e sterpaglie sono cresciuti a dismisura, tanto da insidiare le case costruite lungo l’argine”. A segnalarlo è Maximiliano Granata, presidente del consorzio Valle Crati.

“Il 26 maggio il Dipartimento di Prevenzione, Igiene e Sanità Pubblica dell’Asp di Cosenza ha notificato al Comune di Acquappesa l’avvenuto sopralluogo nelle zone interessate dal torrente, su segnalazione di un cittadino. Sono presenti – si legge nel documento – piante di alto fusto, rovi, canne ed erbacce che oscurano completamente la visuale del letto del torrente, da dove iniziano le abitazioni fino alla foce. Si deve però constatare che ancora non sono iniziati i lavori di pulizia dell’alveo del torrente “Acquafetida” , attraverso Calabria Verde, e di due canali di scolo presenti lungo Via Pantana, entrambi confluenti nel torrente bagni”.

“Il comune – sottolinea Granata – dovrebbe effettuare dei controlli sul torrente per verificare gli scarichi anche di tutte le case adiacenti. Inoltre, andrebbe necessariamente fatto un controllo dal comune di Guardia Piemontese e Acquappesa, in particolare sugli scarichi che sversano nel torrente Bagni, controllando anche gli scarichi delle Terme Luigiane. A mio avviso anche i sindaci devono essere più vigili e adottare i relativi atti consequenziali di controllo. Sul tirreno cosentino nonostante gli sforzi del presidente Occhiuto, sussistono ancora gravi criticità. Il catasto degli scarichi può rappresentare lo strumento centrale per la gestione delle informazioni sugli scarichi e può fornire un supporto fondamentale per il rilascio delle autorizzazioni e per tutte le attività di controllo e vigilanza ambientale”.