Nasce a San Lucido una rete ricca di senso sociale e culturale: i primi passi sinergici verso la sottoscrizione di un patto d’amicizia tra l’Amministrazione comunale di San Lucido e le Amministrazioni di Aquara (SA) e di Pietradefusi (AV). Sabato scorso, 11 maggio, nella sala consiliare l’empatico dialogo dedicato al fulcro dell’incontro: la figura di San Lucido, santo patrono di Aquara, sua città natale, e compatrono di Pietradefusi, e per noi santo ispiratore del nome della nostra cittadina, che, secondo Giovanbattista Moscato, nostro grande parroco di fine Ottocento ed uomo eccelso di cultura, sarebbe originariamente nato dal nome del santo vescovo di Reggio Calabria Aniketos per poi subire evoluzioni in Nocetum e Nicetum per poi incrociarsi con la fama di santità del monaco Lucido che sarebbe vissuto nel monastero di Montepersano per qualche tempo. L’idea di definire un gemellaggio tra San Lucido ed Aquara nasce più di vent’anni fa, da un’intesa tra il parroco Don Raimondo Verduci e l’allora sindaco Roberto Pizzuti. Intesa che negli anni ha visto scambi di visite finalizzate e realizzarla. Oggi il sindaco di San Lucido Cosimo De Tommaso, in sintonia con il sindaco di Aquara Antonio Marino, al quale si deve la ripresa ed il coordinamento convinto dell’iniziativa, e con il sindaco di Pietradefusi Gaetano Musto, intende concretizzare l’accordo con la finalità di una condivisione di sensibilità religiosa sul santo, ma anche su uno scambio culturale, turistico e sociale che possa essere foriero di arricchimento reciproco in termini di crescita complessiva. È quindi iniziato un percorso che prevedrà incontri e visite tra le tre comunità e che è partito dalla presentazione e dalla conoscenza delle bellezze paesaggistiche, artistiche, culturali ed urbane, nonché della eccezionale storia della cittadina sanlucidana, nella scoperta di tante opportunità di vicinanza fattuale dal confronto con realtà altrettanto importanti ed altrettanto ricche di storia e di bellezza, quali sono Aquara e Pietradefusi. Il prossimo decisivo passo sarà la deliberazione consiliare di un “Patto di amicizia” fra i tre comuni che darà il via ad un coinvolgimento delle istituzioni, delle associazioni, della cittadinanza in un interscambio umano, religioso, sociale e culturale.