​Di Antonello Troya

Che esistano sprazzi di gelosia tra le due parti tirreniche è fuor di dubbio. Che l’una spinga (giustamente) per far più bella figura nei confronti dell’altra è altrettanto certo. Che le fazioni in gioco si divertano a mostrare le suggestive particolarità del territorio è ugualmente lecito. Fatto sta che Belvedere e Diamante in corsa per apparire più belle agli occhi dei propri cittadini e dei turisti non fa che accelerare quel processo di “restyling” che ogni paese dovrebbe portare avanti. E così accade che tra post pro e contro tra le due confinanti, si registrano colpi che di certo non aiutano l’iter di fratellanza. E così accade che nel mentre si cerca di portare un po’ di buonsenso su decisioni anticovid difficilmente attuabili, scopri che qualcuno dall’altra parte della carreggiata si sarebbe dimenato per far applicare la norma su un locale notturno (La Vecchia Fattoria) scomodando addirittura funzionari del ministero e governativi per farlo chiudere (e stavolta per sempre).

Si, insomma: se non fosse stato per il sindaco di Belvedere, Vincenzo Cascini, la “Vecchia” avrebbe posto fine all’estate 2020. Un’operazione andata a male a chi voleva che i locali di Belvedere chiudessero o che comunque risultassero meno redditizie. Le minacce di dimissioni del primo cittadino di Belvedere agli occhi della prefettura devono essere sembrate realistiche, tanto da far desistere sulla chiusura del locale notturno e a far bastare la multa come sanzione per gli assembramenti registrati. Una vittoria di Cascini che così raggiunge due obiettivi: da una parte il riavvicinamento politico con il titolare della “Vecchia”, Vincenzo Spinelli consigliere comunale spesso in contrasto con le decisioni dell’esecutivo, e dall’altra chi lo voleva in un angolo senza spazi politici possibili futuri. Si, perché il gioco che si sta giocando punta su chi dovrà rappresentare il territorio alle prossime elezioni politiche. E Cascini sta raccogliendo quei consensi giusti che danno fastidio. Molto fastidio.