Dopo esser stata annunciata in Senato con relativa assegnazione alla Commissione permanente Igiene e Sanità, ieri la petizione per il diritto alla salute dei/delle calabresi è stata annunciata ed assegnata alla Commissione Affari Sociali durante la seduta della Camera dei Deputati.
Ricordandovi che tra le nostre principali richieste vi è lo stop al commissariamento e, specialmente, l’azzeramento del debito sanitario, teniamo conto del report appena pubblicato dal Ministero della salute riguardante l’erogazione dei LEA per l’anno 2019; la Calabria ed il Molise si confermano sotto il punteggio minimo e pertanto inadempienti, a dimostrazione che la logica dei Piani di Rientro non può funzionare in questi territori!

A conferma ulteriore, mentre chi ha ridotto a brandelli la sanità calabra si fa portatore di slogan per salvarla poiché in corsa per le prossime elezioni regionali, in questi giorni in Calabria abbiamo visto reparti inaccessibili perché le due sole unità presenti hanno contratto il covid, liste d’attesa per visite ambulatoriali che partono dal 2023, un pronto soccorso completamente chiuso nel vergognoso silenzio dell’Asp competente.
Il tutto con la minaccia della zona gialla che incombe su di noi per l”alto tasso di casi covid ospedalizzati, ma specie perché i posti letto promessi non sono mai stati realizzati come, del resto, inesistenti risultano le massicce assunzioni in programma, dopo 18 mesi di emergenza.

Nella retorica nazionale e regionale tutte le responsabilità sono state addossate sempre ad altro e, anzi, al momento sono suggellate nelle parole “green pass”, demonizzando o idolatrando talune categorie. Noi però lo sappiamo bene che se il nostro sistema sanitario è fatto di buchi e disavanzi la colpa è solo vostra!

Per cui adesso è il momento della piena responsabilità politica, dell’ascolto e del soddisfacimento dei bisogni primari della popolazione calabrese e, più in generale, di una presa di coscienza circa il fallimento del SSN tutto, così per com’è stato riformato negli ultimi vent’anni.

Ridateci quello che ci spetta perché non c’è più tempo.

RETE CALABRESE PER LA SANITÀ PUBBLICA.