CODACONS SU INTRECCIO REGIONE-SORICAL: INCARICO ALLA MOGLIE DEL CONTROLLORE.
“Quando controllato e controllore vanno a nozze”.
L’associazione chiede chiarimenti e minaccia esposto Anticorruzione.

A volte le polemiche possono essere rivelatrici.
Infatti, proprio dopo una dura polemica circa assunzioni più o meno “sospette”, il Commissario di SoRiCal Luigi Incarnato, interveniva piccato per comunicare di aver “dato disposizioni affinché domani mattina, all’apertura degli uffici, la società renda noti i nominativi del personale dell’indotto stabilizzato”.
Meglio tardi che mai, si dirà… anche se, forse, SoRiCal avrebbe dovuto pubblicare senza alcuna sollecitazione.
E così, quasi alla ricerca della trasparenza perduta o, meglio, dimenticata, SoRiCal ha reso pubblico l’elenco delle persone assunte “in maniera irregolare e in spregio ad ogni regola di evidenza pubblica”, così come “polemicamente” sostenuto da alcune malevole testate giornalistiche.
Ovviamente, mossi da un’insana curiosità, siamo andati a spulciare quell’elenco.
Tra i nomi dei “premiati” da SoRiCal risulta esserci quello della Dott.ssa Sara Voci “consorte di un dirigente del dipartimento dei Lavori Pubblici della Regione” ovvero dell’ing. Francesco Viscomi.
Non certo la moglie di uno “scalda-sedia”, ma di un funzionario davvero importante, tanto che si sussurra essere il “braccio destro” del potentissimo Ing. Domenico Maria Pallaria.
E fin qui, nulla di strano né di sospetto.
La Dott.ssa Voci sarà, di certo, in possesso di titoli e competenze per l’incarico assegnatole.
Del resto aver sposato un funzionario regionale non può certo costituire un handicap nella ricerca di occupazione.
Tuttavia l’ing. Viscomi – sostiene Francesco Di Lieto del Codacons- con Decreto nr. 18828 del lontano 12 novembre 2004, era stato nominato “Responsabile del Procedimento per l’erogazione dei finanziamenti connessi alla realizzazione degli investimenti pubblici attuati da SoRiCal”.
Anche qui qualcosa di singolare.
Infatti l’ing. Viscomi era stato assunto appena l’anno prima in Regione, con un contratto a tempo determinato e soltanto nel 2006 il suo rapporto di lavoro è passato, con apposita delibera di Giunta, a tempo indeterminato.
Eppure già nel 2004, con lungimiranza, controllava per conto della Regione Calabria gli investimenti che avrebbe dovuto realizzare proprio SoRiCal.
Tuttavia questo importantissimo incarico, con evidenti ricadute sulle bollette dell’acqua di tutti i Calabresi, è stato revocato nel settembre 2017.
E la revoca è dipesa da una specifica richiesta avanzata proprio dall’ing. Viscomi.
Quest’ultimo, dunque, per ben tredici anni, ha controllato gli investimenti effettivamente posti in essere da SoRiCal e, forse, anche la legittimità delle tariffe applicate ai comuni.
Come sia possibile che un incarico così a “rischio” possa durare 13 lunghissimi anni, non è dato saperlo.
Ma torniamo alla nostra storia.
E’ bene chiarire, quindi, che l’assunzione della moglie dell’ing. Viscomi è avvenuta dopo la revoca dell’incarico allo stesso ingegnere – prosegue Di Lieto – sicché le verifiche ed i controlli non si sono svolti all’interno delle mura domestiche.
Tuttavia si potrebbe ipotizzare che il controllore, resosi conto di un “leggero” conflitto di interessi, prima del conferimento dell’incarico alla moglie, abbia chiesto di essere revocato.
Ma neppure questo torna; come poteva conoscere, in anteprima, l’incarico che sarebbe stato poi conferito alla moglie ?
Per questi motivi, atteso che SoRiCal rappresenta una società “a prevalente capitale pubblico regionale”, vorremmo comprendere perchè sulla sezione trasparenza del sito istituzionale non vi era traccia di questi incarichi.
Infatti nelle società a partecipazione pubblica il principio della trasparenza, pubblicità e imparzialità nelle assunzioni ha oramai assunto rilievo costituzionale e garantisce ai Cittadini la possibilità di controllare la coerenza e l’imparzialità dell’azione amministrativa.
A maggior ragione l’attività concernente la gestione del personale, “tra quelle maggiormente esposta al rischio corruzione”, deve risultare fortemente rispettosa degli obblighi di pubblicazione.
Anche perchè le assunzioni, anche in SoRiCal, devono rispettare le regole del pubblico impiego.
Ed allora, prima ancora di formulare un esposto all’ANAC – conclude la nota del Codacons – chiediamo pubblicamente a SoRiCal ed alla Regione Calabria di chiarire, immediatamente, i termini della vicenda, per quello che, si dovrà convenire, appare un incarico “sospetto”, proprio alla luce del ruolo di controllo ricoperto dal marito.