FUSCALDO- Si sono celebrati ieri i funerali di Paolino Ramundo, morto a 102 anni, storico leader socialista di Fuscaldo e dirigente fondatore della CIA confederazione italiana agricoltori. Era presente il sindaco attuale di Fuscaldo, l’ex sindaco Gianfranco Ramundo molti amministratori e l’ex sindaco e consigliere regionale di Cetraro Giuseppe Aieta a cui Ramundo era intimamente legato. Ricordiamo che a raccogliere l’eredità politica di Paolino Ramundo è stato prima il figlio, ingegnere Giovanni Ramundo, oggi dirigente al Comune di Cosenza che negli anni passati ha svolto molti incarichi politico istituzionali e che ha lasciato il testimone al nipote Paolino Ramundo Jr. oggi consigliere comunale di Fuscaldo. Ad accogliere in chiesa l’ultra centenario Paolino Ramundo vi è stata una numerosa folla di cittadini che hanno voluto rendergli l’ultimo saluto. Ma a tracciarne un ricordo proprio ieri mattina è stato Giuseppe Aieta. “Ho creduto che fosse immortale, invece no. Paolino Ramundo, 101 anni, ha seguito tutta la mia attività politica. Tutta! L’ho trovato sempre al mio fianco, sempre!
E quando la politica nelle istituzioni ha registrato per me una battuta d’arresto, Paolino ha continuato a starmi vicino, più di prima. A 100 anni aveva la forza di telefonarmi con cadenza quotidiana. Mi incoraggiava a non mollare, mi invitava nella sua bella casa, con la sua bella e numerosa famiglia. Sempre!
La sua saggezza, il suo umorismo, la sua generosità facevano il resto. Avevo stima e rispetto per lui. I suoi compleanni erano una grande festa, ed io sempre presente. Ed ogni anno, ogni santo anno, la vigilia di Natale andavo a trovarlo per scambiarci gli auguri. Ci teneva, in questo gesto misurava il mio rispetto per lui, per tutta la sua famiglia. Tanti pranzi e tante cene: lui capotavola, io, sempre, alla sua destra. Non c’era bisogno che parlassimo, era necessario che stessi al suo fianco. Paolino porta via con sé anni straordinari, un’amicizia lunga, un sentimento vero.
E di lui avrebbe scritto Leopardi: “È curioso a vedere che quasi tutti gli uomini che valgono molto, hanno le maniere semplici”. Addio, Paolì, ti ho voluto bene e me ne hai voluto di più“.