I casi di positività crescono anche nel comune di Cetraro. Intervenendo con un duro comunicato, l’ex consigliere regionale, Giuseppe Aieta ha “Demolito” la gestione dell’emergenza da parte del sindaco, Ermanno Cennamo, accusandolo di non aver messo in campo azioni incisive e di non aver coinvolto la minoranza. “Era evidente che ciò accadesse e per questo circa un anno fa abbiamo proposto al Sindaco di costituire un gruppo che si occupasse del tracciamento e dell’assistenza a chi aveva contratto il virus. Chi è stato colpito dal virus e chi è in quarantena in questo periodo vive non solo l’ansia della propria condizione ma anche il dilettantismo dell’organizzazione. A loro esprimiamo la nostra vicinanza.
Adesso, però, serve cautela e serve avere le idee chiare, prevedere quasi l’imprevedibile e agire senza esitare rispetto al tracciamento e ai maggiori controlli. Senza diffondere allarmismi ma predisponendosi, finalmente, ad accogliere proposte il cui accoglimento non sia tardivo.
I dati diffusi dal Comune di Cetraro in questi giorni sappiamo tutti essere dati falsati. Ognuno di noi oggi come ieri e come l’altro ieri è venuto a conoscenza di almeno un positivo mentre il Comune, oggi, addirittura ne comunica zero, senza spiegare come sia possibile.
La città ha bisogno di una guida sicura e plurale che in questo tragico momento – non solo per il virus – dica parole chiare e sia in grado di risolvere l’altra vera pandemia che é rappresentata dall’incertezza che tutti i positivi, e chi è in quarantena, sono costretti a subire per la totale assenza di risposte e di riferimenti.
La task force comunale che un anno fa avevamo proposto avrebbe sopperito a tutte le negligenze di questi giorni e avrebbe dato più sicurezza e serenità a tutti quei concittadini – e vi assicuro che sono tanti, ma proprio tanti – che in questo momento vivono un estremo disagio che si poteva evitare.
Si naviga a vista e in un mare tempestoso e non si capisce che si sta andando a sbattere.
Più volte abbiamo offerto la nostra totale collaborazione; di contro abbiamo trovato solo muri di autosufficienza.
Invece di correre si tira il freno a mano”. Non si è fatta attendere la replica, stizzita, del primo cittadino. “Non si può far passar il messaggio di una scorretta informazione sulla situazione covid nella nostra città e sulla presunta falsificazione dei dati”. Ha detto Cennamo, proseguendo: “Non è corretto utilizzare momenti terribili ed intere famiglie per becera propaganda. Chi oggi punta il dito contro l’Istituzione comunale che, in altri tempi, ha osannato deve ricordare che la pandemia è esplosa nel 2019, quando il Governo Nazionale dichiarava zona rossa l’intera Nazione demandando risorse economiche e straordinarie alle Regioni. In quella occasione chi occupava postazioni utili avrebbe potuto fare la propria parte con proposte ed azioni. Si ricordi quando ho chiesto all’Asp di organizzare tamponi di massa alla popolazione scolastica, quando abbiamo gestito il focolaio nella Casa Famiglia, a San Biagio ed in altre zone della comunità con l’arrivo di unità speciali dell’Usca e dei Direttori di Dipartimento, quando abbiamo chiesto alle associazioni di fare la propria parte per quelle famiglie in isolamento, si ricordi quando abbiamo ottenuto l’autorizzazione per allestire il Centro Vaccinale che oggi rappresenta un vero punto di riferimento per l’intero territorio. Altro che solo conta dei dati. Bisognerebbe ringraziare quei volontari che offrono la loro disponibilità nell’accogliere i tanti cittadini che si recano nella struttura oggi allestita presso il Distretto Sanitario. Contenere il contagio dipende da noi e dalle nostre azioni quotidiane, dalle azioni che abbiamo messo in campo nel tempo sospendendo il mercato settimanale, le attività didattiche, gli incontri associativi. Se il tracciamento è saltato dipende, come giustamente lamentano i miei colleghi Sindaci, dalla mole di lavoro del Dipartimento Prevenzione. A loro bisogna dare il nostro sostegno, segnalando quotidianamente quei concittadini responsabili che inviano comunicazioni di positività all’ente. Non è questo il momento della caccia all’untore e neppure delle sterili polemiche che destabilizzano l’opinione pubblica già provata dall’ emergenza sanitaria ed economica. Comunque, sto lavorando con il mio staff, ad una nuova ordinanza che prevede ulteriori contromisure. Tutto va fatto a suo tempo”.