La fase del dopo Covid 19 avrebbe dovuto segnare qualcosa di nuovo e di diverso riguardo la ripresa della   piena operatività di tutte le Unità Operativa Complesse in essere nel Presidio Ospedaliero Spoke “G. Iannelli”. Continua a rappresentare, invece, quello stato di stagnazione o arretramento dei Livelli Essenziali di Assistenza, della cui normalizzazione e, ancorpiù,  implementazione,  sembra non interessare più di tanto al massimo  Dirigente e decisore dell’Azienda Sanitaria Provinciale. A nulla è servito aver offerto la  pressochè totale disponibilità della propria struttura  all’emergenza pandemica, da parte del Presidio di Cetraro, con il   comprensibile costo pagato dai cittadini dell’intero territorio costiero del Tirreno cosentino in termini di ordinarie prestazioni e cure  che,  con tante difficoltà e sacrifici, gli ammalati di altre patologie sono stati costretti a cercare in  Ospedali e Case di Cura molto lontani e non sempre disponibili, per loro ragioni,  a offrire accoglienza e assistenza. Solo chi, per quieto vivere, continua a tapparsi gli occhi di fronte ai continui disservizi assistenziali e precarietà delle stesse prestazioni sanitarie erogate, non certamente riferibili a tutti gli operatori sanitari in servizio, altrimenti definibili come esempio di eccellenza professionale e alto senso del dovere, non riesce a rendersi conto che c’è immediato bisogno  di un fermo e consapevole cambio di passo  e polso fermo da parte delle Istituzioni pubbliche cittadine e, prima di tutto, dell’Amministrazione Comunale, sulla quale ricade il sostanziale dovere di difendere e tutelare il servizio più  importante presente nella città e vitale per tutti i cittadini dell’intera fascia tirrenica cosentina. Il dato politico che è possibile registrare da tempo, in merito all’azione amministrativa volta a fronteggiare questa crisi emergenziale che investe, in particolare modo, il nostro Ospedale, è che servono urgenti e drastiche iniziative istituzionali, unitarie, che sembrano non appartenere né alla logica politica, né alla sensibilità, riguardo il problema, del Primo Cittadino, suprema Autorità Sanitaria della città. Provoca a tutti sconcerto e preoccupazione l’incapacità del Capo dell’Amministrazione di uscire dalle maglie di una comunicazione racchiusa nell’informazione di un suo <lavoro silenzioso, lontano da glorie e link propagandistici come fanno altri>, salvo emanare sospiri riguardo la necessità “di piani sanitari seri e credibili”, di fronte al continuo sballottamento di pazienti tra gli Ospedali di Cetraro e Paola. Ma di cosa vogliamo parlare, se lo stesso Sindaco non più di due mesi fa ha glorificato e apprezzato, ecumenicamente, il Piano Aziendale” redatto dal Commissario Aziendale, dott. Vincenzo La Regina? La Sanità è una cosa seria. Molto seria. Si vinca una buona volta la letargia di cui si è preda e non consente di essere svegli rispetto al problema e si superi l’allergia endemica al Consiglio Comunale! La lotta per uno stato di diritto così vitale ed essenziale, come sempre è stato, si fa al cospetto di tutti i rappresentanti istituzionali dei cittadini e delle Associazioni. Un re-nudo, da solo, non potrà mai essere in grado di risolvere o moderare questo problema! Specialmente quando non si riesce a far valere l’autorevolezza fella fascia tricolore. Si pretenda di sapere, in modo inequivocabile e con la dovuta urgenza, i tempi relativi alla fine dei lavori delle Sale Operatorie e dell’eventuale accreditamento delle stesse ad opera dell’OTA regionale. Si verifichi fisicamente, contestualmente, l’allestimento delle procedure relative ai Bandi di Concorso dei Dirigenti Medici nelle diverse UOC del Presidio Ospedaliero di Cetraro, in cui c’è assoluto bisogno di personale per garantire i più elementari LEA. Si chieda, drasticamente, di pubblicare il cronoprogramma che riguarda la definizione strutturale del “Punto Nascita” e i tempi certi della conseguente richiesta della deroga ministeriale per la sua riapertura. Si crei uno “stato di crisi” in seno al Consiglio Comunale, anche con il coinvolgimento dei Comuni della costa. Si inviti al Consiglio l’intera deputazione della Provincia, per ascoltare la loro tanto afonica voce sulla legittimità e tollerabilità di un Commissariamento, che non fa certamente onore neanche alla loro autorevolezza rappresentativa. L’alternativa a tutto questo, da parte del primo cittadino, è quella di continuare a commiserare sè stesso. Con la  stucchevole e piagnucolante narrativa litanica annessa, alla quale siamo ormai tutti abituati.  

Cetraro 4 luglio 2021. Area Democratica