CETRARO- “La dichiarazione di fallimento finanziario del comune di Cetraro è solo l’epilogo previsto e prevedibile di una gestione grossolana e superficiale della cosa pubblica, ad opera di una maggioranza politica ed amministrativa che ha brillato in questi quattro anni di legislatura solo per approssimazione ed inefficienza. Chiariamo subito, per amore di verità, che la massa debitoria ereditata dalla attuale amministrazione (equiparabile in termini di consistenza a quella tipica di comuni con disponibilità molto inferiori a quelle di Cetraro!), non è in alcun modo riconducibile ad una allegra gestione amministrativa delle precedenti amministrazioni. Piuttosto, il mancato pagamento dei tributi da parte di cittadini non virtuosi ha creato negli anni un disavanzo ed una situazione debitoria che in passato sono stati gestiti in maniera opportuna e che potevano essere tranquillamente ripianati in pochi anni se gli attuali amministratori avessero puntato in maniera seria, e non solo con i proclami, sulla riscossione delle tasse evase e privilegiato spese più virtuose. Purtroppo non è andata così. In questi quattro anni di legislatura, infatti, la compagine amministrativa non ha attuato nessuna delle misure che aveva previsto nel piano di riequilibrio (riduzione delle spese della macchina comunale, azioni di recupero dei crediti, efficientamento servizi, alienazioni immobili, taglio bosco, etc), ma ha solo elevato tariffe e tasse e, cosa ancor più grave, sperperato il denaro illegittimamente prelevato ai cittadini con l’aumento dell’irpef (circa 180.000 € all’anno). 𝗜𝗹 𝗳𝗮𝗹𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗲 𝗲𝗿𝗮 𝗲𝘃𝗶𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲. Invece di spingere il paese nel baratro, gli attuali amministratori avrebbero potuto e dovuto scegliere piuttosto la via maestra delle dimissioni, rimettendo la parola ai cittadini e lasciando al nuovo consiglio comunale l’onere di trovare soluzioni alternativa al dissesto. Avrebbero dovuto seguire la scelta di correttezza e conseguenzialità fatta dal Presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Rossi, che ha votato contro la dichiarazione di dissesto ed ha anche rimesso la sua carica di Presidente, in considerazione del fatto che il programma politico ed amministrativo per il quale la coalizione è stata votata è completamente fallito ed irrealizzabile per via del crac finanziario. Invece, con l’ostinazione e la cocciutaggine tipica di chi sa di aver fallito, l’amministrazione ha condannato la Città al declino ed i cittadini ad anni di tasse e sacrifici, decidendo di rimanere in sella per altri 18 mesi, pur sapendo che il margine di manovra della giunta sarà molto limitato perché a breve giungeranno in comune i commissari straordinari di liquidazione che di fatto gestiranno il bilancio comunale. Occorre adesso che i cittadini, e non solo le forze politiche organizzate, facciano sentire la voro voce per far capire in maniera più vibrante che questa amministrazione e questa maggioranza, che si regge solo sulla spartizione delle cariche di potere, non ha più la legittimazione popolare. Per questo, tutti coloro che vogliono ridare una speranza alla Città, devono adoperarsi in prima persona, attivandosi direttamente e manifestando la propria indignazione attraverso la partecipazione alle iniziative pubbliche che verranno organizzate per chiedere di andare subito al voto e liberare la Città che oggi è ostaggio di un ristretto gruppo di irresponsabili”. È quanto rende noto la sezione dei Socialisti di Cetraro.