«Ritengo necessario riportare i fatti alla loro reale portata», dichiara il sindaco di Belvedere Marittimo, Vincenzo Cascini, dopo le affermazioni del consigliere d’opposizione Francesco Cauteruccio, pronunciate a chiusura dell’ultimo Consiglio comunale sui presunti sversamenti fognari in località Vetticello e sull’ancor più grave accusa di “spacchettamento” dell’appalto per lo sfalcio dell’erba e la pulizia delle cunette stradali. «Quelle dichiarazioni sono state rese a seduta consiliare conclusa, dunque fuori dall’ordine del giorno e senza alcuna veste istituzionale», prosegue il primo cittadino. «Non si fondano su atti amministrativi né su riscontri tecnici».

Entrando nel merito di Vetticello, Cascini puntualizza: «Si è trattato di un episodio eccezionale causato da una criticità strutturale già monitorata su un tratto di condotta profondo e difficilmente accessibile. Gli interventi urgenti di autospurgo sono stati eseguiti tempestivamente; nei prossimi giorni una ditta specializzata, incaricata dalla Regione Calabria, completerà la messa in sicurezza definitiva».Passando all’appalto per lo sfalcio dell’erba e la pulizia delle cunette stradali, il sindaco precisa: «La prima gara, regolarmente indetta e pubblicata, è stata annullata perché gli operatori economici partecipanti non possedevano i requisiti prescritti. Il Comune ha quindi contattato alcune ditte per un affidamento provvisorio di tre mesi, ma anche questi tentativi non hanno avuto esito. L’Amministrazione sta ora seguendo le procedure previste dalla normativa per riattivare il servizio nel più breve tempo possibile. Conclusa questa fase, sarà bandita una nuova gara biennale».

A queste affermazioni, il consigliere Cauteruccio ha poi avanzato l’illazione di uno “spacchettamento” del servizio per eludere la gara. Dura e ferma la replica del sindaco: «Smentisco con fermezza, poiché non è mai stato disposto né ipotizzato alcun frazionamento. Qualsiasi allusione in tal senso configura una narrazione artificiosa, grave e potenzialmente diffamatoria. Il contratto rimane unico, tracciabile e integralmente consultabile».

«Chi diffonde ricostruzioni prive di riscontro – avverte Cascini – si espone a conseguenze in sede giudiziaria. Tutti gli atti dell’Ente sono pubblici e tracciabili; le insinuazioni, al contrario, non lasciano protocolli ma possono generare responsabilità penali. La calunnia non è un’opinione, è un reato. «L’Amministrazione – conclude – difenderà la propria onorabilità, onestà e trasparenza, come ha sempre fatto, e verificherà se le dichiarazioni restino nel perimetro del confronto politico o superino i confini della legalità».

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