Di Antonello Troya

Mettiamo caso che Vincenzo Cascini stia facendo la lista per le prossime consultazioni elettorali locali. Mettiamo caso che Gilberto Raffo, Vincenzo Spinelli e Vincenzo Cristofaro facciano il fatidico passo indietro e decidano di sostenere Cascini.

Metti caso che gli assessorati, stavolta, non li decida il gruppo, ma il candidato a sindaco in persona. E metti caso che dall’altra parte (centrosinistra) ci sia un gruppo altrettanto coeso da impensierire il centrodestra. Potrebbe essere una valida ipotesi, supportata dagli ultimi eventi che si stanno susseguendo a ritmo serrato. E le ipotesi vedono Cascini sindaco, Raffo vice, Caldiero e Liporace assessori. Ma… c’è sempre un “ma” in politica. Che si accompagna ad un “forse” e “mò vediamo”. E questa volta il “ma” è dettato da ciò che faranno realmente i candidati a sindaco in corsa “in pectore”, ovvero Spinelli, Campilongo, Raffo e Cristofaro. Al momento l’unico che può contare su una certa simpatia da parte degli elettori è Gilberto Raffo, forte di un sondaggio che lo mette tra i primi a godere delle grazie dei belvederesi che lo vorrebbero primo cittadino. Vincenzo Cristofaro ancora affanna a trovare un certo appoggio che lo proietti tra i primi della classe. I numeri non gli mancano, ma è tendenzialmente proteso a farsi fare le scarpe da qualcuno. Ciro Campilongo, con la prossima elezione supera i 30 anni in Consiglio. Supera anche Riccardo Ugolino (forse). La riunione di cui avevo scritto alcune settimane fa (dico anche dove si è tenuta, tanto lo sanno tutti, l’Ottagono), ha visto Campilongo solennemente autocandidarsi a sindaco, con tanto di claque, per poi naufragare nel giro di qualche minuto dopo il no secco da parte dei presenti. E siamo a tre. E Vincenzo Spinelli? Quando parli con lui traspare sicurezza. E forse questo che fa incazzare i suoi amici-nemici alleati. Non lo vedo propenso a fare il consigliere comunale.

E nemmeno uno che ritorna a fare il vicesindaco. O candidato a sindaco o niente. Inevitabile la spaccatura nell’attuale maggioranza e poi “chi si è visto, si è visto”. Chi andrà con Cascini e chi con Spinelli che, statene certi, si porterà qualcuno con numeri abbastanza importanti. È una ipotesi, ovviamente. Quella su cui sperano Barbara Ferro e compagni (nel senso di sinistra, stavolta). La brava e simpatica avvocatessa, che ancora inventa scuse per non farsi intervistare, ha raccolto l’appoggio non solo del gruppo Ora, ma anche di Belvedere Cambiaverso e del Pd. Le manca ancora quel fattore X (ovvero candidati con voti da 200 in su), che la porti sullo scranno più alto del Consiglio comunale. Come anticipato nel titolo stanno arrivando le prime sentenze sui ricorsi presentati dalle ditte che realizzarono i lavori durante il periodo di emergenza idrogeologica. All’epoca guidava l’esecutivo Mauro D’Aprile. Anche se in primo grado la sentenza è favorevole ad una ditta di Belvedere che aveva presentato ricorso sui mancati saldi delle fatture. Sarà argomento di campagna elettorale?