“I marinai, il porticciolo, il lungomare, la pesca…sulla bocca di tutti, ma nel cuore di pochi”. Nella visione “presente e futura” di San Lucido, il candidato a sindaco della lista “Cambiare si può”, Caterina Bruno, crede molto nel settore della pesca e nell’indotto della marineria, “che merita reale attenzione e vicinanza, non soltanto durante le campagne elettorali, ma sempre”. E nell’incontro avuto al porticciolo, la stessa Bruno ha voluto lanciare due proposte importanti, “due battaglie di civiltà” a favore ed a tutela dei pescatori e del settore ittico locale. “Partiamo subito dalla necessità di istituire delle royalties. Chi viene a pescare il tonno dal nostro mare, dovrebbe infatti riconoscere, ai comuni costieri, una sorta di tassa da reinvestire in politiche di sostegno per la pesca e per le nostre marinerie. In tal senso, credo che la Regione Calabria ed il Governo dovrebbero impegnarsi per garantire e tutelare le nostre marinerie rispetto alle grandi aziende della pesca, che non possono assolutamente agire indisturbate o farla da padrona. Noi chiederemo risposte e chiederemo ci si attivi per ristabilire equità e uguaglianza” – é il monito di Caterina Bruno, che va avanti: “Anche il Comune dovrebbe agire nell’interesse del settore ittico e delle famiglie che vivono attraverso la pesca, mantenendo peraltro attiva una tradizione che è parte della nostra identità. Per questo motivo, é nostra volontà quella di creare un ufficio per la pesca e per le politiche marinare. Il Comune dovrà dotarsi di un ufficio che sia al servizio della marineria e della pesca. La burocrazia asfissiante e lenta, spesso, è un ostacolo insormontabile e non possiamo più permetterlo. La pesca e la marineria rappresentano, infatti, un ambito strategico per lo sviluppo del territorio e chi vi opera non può essere lasciato da solo, ma deve poter contare su istituzioni che diano risposte e che siano vicine ogni giorno, perché lo sviluppo ed anche il rilancio turistico possono e devono passare attraverso la risorsa della pesca”.