AMANTEA– “Oltre ad esprimere tutta la mia contrarietà sui modus operandi della maggioranza e il disappunto per l’esclusione di un vero e proprio contraddittorio nell’azione amministrativa, sono soddisfatta di aver fatto valere in aula le mie ragioni nel rispetto del mandato elettorale affidatomi dagli amanteani. Purtroppo, mio malgrado, dopo cinque mesi di operato è palese costatare che non vi sono stati significativi segnali di inversione di rotta a livello economico e fiscale”. È quanto afferma Emilia Di Tanna, consigliere comunale di Amantea, all’indomani del consiglio comunale tenutosi nella cittadina tirrenica.

“Il richiamo da parte del Ministero di chiarimenti per ben 18 punti relativi al bilancio -Sottolinea il capogruppo di minoranza- sancisce una vera e propria bocciatura che non può passare inosservata. Sono realmente preoccupata per le sorti dell’ente, dato che simili scenari si non si erano mai visti finora”.

L’esponente della minoranza dichiara inoltre: “Sui punti relativi all’approvazione del Regolamento per la disciplina delle sponsorizzazioni e delle erogazioni liberali e sul Regolamento per la formazione dell’Albo e del Forum delle Associazioni, di concerto con il resto dell’opposizione ho chiesto ed ottenuto il rinvio dei punti in una successiva seduta.

A causa di un iter burocratico opinabile – Sottolinea – non siamo stati messi nelle condizioni ideali per prendere visione degli atti. Ci sarà modo di discutere analizzando i pro e i contro di tali misure, non prima di esser passati per una conferenza dei capigruppo, che ho richiesto ed ottenuto in accordo con il capogruppo di maggioranza Arturo Suriano”.

La portavoce di “Per Amantea” rende noto: “Nonostante le perplessità anche in merito al nuovo Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni Immobiliari che rappresentano un tardivo e misero tentativo di dare al Ministero solo l’impressione di voler implementare il risanamento economico dell’Ente, dopo il già citato giudizio espresso sul Bilancio del Comune di Amantea, ho votato favorevolmente, perché non mi appartiene la politica delle barricate a prescindere”. Non può mancare una riflessione concentrata sull’eventuale nascita di una nuova realtà amministrativa.

“Oltre ad evidenziare l’onere economico che le procedure di fusione comporterebbero per il comune di Amantea, i costi delle operazioni di voto dovranno essere anticipati dai due Comuni, una sorta di beffa – continua – per quello di Amantea che eventualmente subirà l’amputazione, ma che dovrebbero essere poi restituiti dalla Regione a consuntivo dell’attività prevista”, la Di Tanna si rivolge al sindaco, chiedendo “Perché in un momento così delicato per la situazione economico finanziaria del Comune, lo stesso non si è determinato almeno di fronte all’inadeguatezza e all’ingiustizia messa in atto nei suoi confronti in merito ai costi, probabilmente più di 15.000,00 euro, di un referendum?”. 

Infine un monito: “Ritengo sia doverosa una presa di posizione chiara in merito alla questione economica e – Conclude – la richiesta di una tutela da parte del collegio avvocatizio, oltre al percorso che riguarda il Ricorso al Consiglio di Stato”.