In seguito all’ampia discussione congressuale registratasi sul tema, riteniamo utile intervenire sulla prospettiva di distacco dal Comune di Amantea della frazione di Campora San Giovanni e unione con Serra d’Aiello.
In premessa, ribadiamo il sostegno alle aspettative dei nostri amici camporesi di far parte di un altro Comune. Ed anche se da anni invochiamo la necessità di ampliare le nostre comunità attraverso la fusione dei comuni del Comprensorio (o, almeno, di parte di essi), siamo convinti che non si possa vivere da “separati in casa”!
Al netto di ciò, siamo interessati al come e quando ciò dovrà avvenire. A tal proposito, ribadiamo la nostra convinzione sulla irricevibilità della proposta di legge regionale depositata dal consigliere regionale Graziano.
In questo quadro, riteniamo utile porre alcuni quesiti.
1. Innanzitutto, stiamo parlando di modifica di confini territoriali (come recita il titolo della proposta di legge) ovvero della nascita di un nuovo comune (come, invece, lascia presagire l’art. 3 della proposta che individua anche il nome in “Temesa”)? Troviamo difficile credere possa trattarsi di mero “aggiustamento” di confini un’azione che annetterebbe una frazione di 3634 elettori (con un territorio assai più ampio come si evince dalle carte) ad un comune di 725! (sono questi i dati citati nella proposta di legge).
2. È, poi, inaccettabile quanto riportato all’art. 2, ovvero: “la definizione di eventuali rapporti patrimoniali e finanziari conseguenti alla modifica dei confini territoriali dei Comuni di Serra d’Aiello e Amantea è stabilita ed è regolarizzata a cura delle amministrazioni degli enti interessati nei tre mesi successivi [alla nascita del nuovo comune: 1 gennaio 2023]”. Al netto del fatto che fa sorridere la contemplazione dell’eventualità, riteniamo sia urgente e dirimente affrontare prima e non dopo alcune questioni cruciali. Giusto a titolo esemplificativo: il Comune di Amantea è in dissesto economico-finanziario. Come viene distribuito il peso del dissesto tra i due comuni è bene conoscerlo prima o dopo? Negli anni nel territorio di Campora Sani Giovanni sono stati realizzati investimenti strategici per lo sviluppo di Amantea: fra tutti il Porto e il Piano di Insediamento Produttivo (PIP). Che fine farebbero questi investimenti? Sarebbero “annessi” d’ufficio e senza alcuna corresponsione al nascente comune di Temesa? Senza considerare il danno per le casse comunali derivante da un ingente numero di ruoli mancanti e tributi da incassare che inevitabilmente stravolgerebbero le previsioni di bilancio.
Noi riteniamo che queste questioni debbano essere discusse e risolte prima.
3. Com’è pensabile, poi, che la sola delibera di un Consiglio comunale (quella di Serra d’Aiello) possa essere sufficiente per annettere un territorio di un altro comune (Amantea)? Come si può pensare che non debba pronunciarsi anche il Consiglio del Comune che subisce la modifica territoriale?
4. Sulla questione referendaria, infine, la nascita di un nuovo comune prevede il referendum consultivo da parte delle popolazioni interessate. La domanda che poniamo è: le cittadine ed i cittadini di Amantea sono parte della popolazione interessata a questo percorso di annessione ovvero di fusione in nuovo comune?
Questi sono alcuni dei motivi che ci fanno ritenere irricevibile la proposta di legge regionale confezionata da Graziano.
Tra qualche settimana Amantea (compresa naturalmente Campora San Giovanni) eleggeranno il nuovo Consiglio comunale. Sarebbe interessante che i candidati della frazione si pronunciassero su questi pochi punti. Anche per comprendere il desiderio o meno di far parte di un Comune che si candidano a rappresentare“.

Direttivo PD Amantea
Circolo “Moro-Berlinguer