Di Francesco Maria Storino

Cittadini sul piede di guerra. Il Consiglio Comunale aperto sull’antenna Wind3 in pieno centro abitato ha fatto registrare diversi interventi. E quasi tutti sono andati nella stessa direzione. Residenti, minoranza e associazioni ambientaliste si oppongono fermamente alla sua attivazione, oggi che in ogni caso la sua installazione è in corso d’opera. Il sindaco, Francesco Tripicchio, invece tentenna. Dopo aver fatto il mea culpa per non aver informato a sufficienza la cittadinanza il sindaco ha rimarcato che «potrebbero esserci elementi utili ad approfondire, ancor di più, la questione. Valuteremo ogni proposta, anche quelle che, concretamente, porterebbero a ritrovare una soluzione vertente sulla delocalizzazione dell’impianto di telefonia in fase di installazione, ovvero la possibilità di non farlo installare». L’Amministrazione comunale, oltre ad esprimere massima apertura verso cittadini e comitato: «è pronta a mettere in atto tutte le azioni necessarie nel caso dovesse emergere, dagli approfondimenti, anche la minima eventualità di pericolo per la salute pubblica, che sta a noi salvaguardare, in quanto rappresentanti delle Istituzioni». Gli interventi dopo quelli del primo cittadino sono stati molto duri e decisi. I residenti non si fermeranno e andranno avanti anche per tutelare la popolazione scolastica. La minoranza ieri ha spiegato come: «da parte nostra è stata sposata la battaglia dei cittadini. Abbiamo ribadito che il Consiglio Comunale andava fatto prima di prendere quella decisione e che oggi se n’è potuto parlaresolo perché l’assise è stata chiesta dalla minoranza. Abbiamo invitato la cittadinanza a proporre ricorso giudiziario sia al Tar che al giudice civile. L’antenna non va messa in funzione». Per un comune in dissesto – che si concede opinabili spese – anche l’antenna in ogni caso rappresenterà fonte di entrate (10mila euro l’anno per sei anni).