Prosegue il botta e risposta tra maggioranza e minoranza di Acquappesa, con l’assessore Pino Spanò che prende posizione e replica alle “accuse fuorvianti” lanciate dal consigliere di opposizione Mauro Avolio.
“Di solito, un po’ per carattere, un po’ per scelta, evito di intervenire per rispondere a polemiche spesso inutili. Da quando ho iniziato a fare politica, ho sempre cercato di lavorare con serietà e con impegno per la risoluzione dei tanti problemi che, di volta in volta, si presentano” – sono le parole dell’esponente della Giunta comunale guidata dal sindaco Francesco Tripicchio, che prosegue: “Non ho mai ribattuto ai diversi attacchi, mirati alla mia persona, da parte di chi, oggi, siede tra i banchi dell’opposizione, tra i quali, probabilmente, c’è chi non ha ancora capito quale è il ruolo di un consigliere di opposizione, continuando a gettare fango ed odio, minando ogni confronto per il bene della nostra comunità. Acquappesa, infatti, non ha assolutamente bisogno di veleni e di polemiche, ma di unità d’intenti e spirito di collaborazione e sacrificio. Ad ogni modo, credo, che, chi ha avuto già modo di amministrare il nostro paese (e, pertanto, non rappresenta sicuramente il cambiamento), avrebbe dovuto valutare ciò che ha prodotto, evitando autocelebrazioni e dicendo, magari, ciò che non ha fatto quando doveva e le tante inadempienze a cui si è assistito, partendo dalla nomina di un direttore generale o dalla nomina di dirigenti esterni all’ufficio tecnico. Un dispendio economico di non poco conto, che in tanti avevano ritenuto eccessivo. Io, all’epoca, ero alla mia prima esperienza amministrativa, giusto per ricordarlo alla minoranza smemorata. Ed ancora, si dovrebbe ricordare l’inutile dispendio economico legato alla causa legale con Guardia Piemontese, per una tabella che, oltre a costituire un dispendio economico già di per sé, è stato un motivo di screzio e di incrinazione di rapporti con il Comune confinante. E che dire della tarantella relativa alla diminuzione dei settori comunali? Da 5 a 4, da 4 a 5 ed ancora a 4. Chi era l’assessore?”. Sempre Pino Spanò, va avanti: “Per non parlare della struttura di Santo Iorio, alla quale, la nostra amministrazione, è più che favorevole. Peccato, però, che qualcuno ha fatto perdere il finanziamento e, pertanto, il nostro Comune si deve ora fare totalmente carico delle spese, che costituiscono un debito fuori bilancio. Non è l’opera che si è criticata, quindi, ma la procedura con cui è stata realizzata. Ed il nostro consigliere di minoranza, piuttosto che cercare di attribuire ad altri colpe che non hanno, dovrebbe avere l’onestà di riconoscere gli errori legati al ruolo da lui ricoperto, oppure gli atteggiamenti di scontro sempre avuti e di cui anche l’allora sindaco Saverio Capua serba memoria. Questa è la verità dei fatti e non quella che si vorrebbe far credere, tentando di riappropriarsi di una verginità politica che non si è mai avuta”.