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ACQUAPPESA- Problemi di illuminazione pubblica nel comune di Acquappesa, con la minoranza del gruppo “Cambiamenti”, rappresentata in consiglio comunale da Mauro Avolio e Sandra Ricco pronta a bacchettare il sindaco, Francesco Tripicchio. In doppio attacco l’opposizione ha reso noto che: “Le Case popolari sono al buio. In relazione alla problematica sollevata da questo gruppo consiliare è stato appena pubblicato un post dal primo cittadino in risposta alle nostre giuste, legittime ed educate considerazioni. Arrampicandosi sugli specchi, addirittura pubblica documenti che non fanno altro che confermare quello che i due consiglieri odiosi, polemici e divisivi hanno sostenuto. La competenza di quell’impianto non è dell”ERP. È stato chiaramente fatto un intervento di relamping di certo non dal gruppo di minoranza. Se l’ERP non è stata e i residenti di tale complesso neppure chi mai avrà fatto tale intervento? Chi mai si è allacciato alla P. I?

È stata fatta denuncia per allaccio abusivo e furto di energia dalla rete pubblica? L’italiano non è un’opinione, tutto il resto, ormai da quattro anni, ci annoia”. Qualche ora prima altro attacco diretto alla maggioranza del sindaco, orfana da tempo di un consigliere comunale. “Il complesso di edilizia residenziale pubblica al buio da 10 giorni. Il complesso di edilizia pubblica sito al Nuovo Villaggio Intavolata dal 02.08.2023 è completamente al buio. È inammissibile che i residenti in tali abitazioni, per la gran parte anziani bambini ed anche disabili, debbano rimanere segregati nelle proprie abitazioni, nelle ore serali e notturne, perché nel piazzale antistante il Comune ha “staccato la luce” e gli abitanti ivi residenti non vedono neppure il loro naso. Per “ragioni di sicurezza” hanno scritto in una nota. Ed infatti, riporta la nota dell’Ufficio Tecnico, che a seguito di una segnalazione di un cittadino,relativa ad un palo fuori norma, l’ufficio ha provveduto a “staccare la luce” per garantire l’incolumità dei cittadini ( sic) testualmente (sentite e tremate)
“collegata in epoca remota e sconosciuta a questo Ente alla P. I. del lungomare”. Per garantire la sicurezza e l’incolumità degli abitanti di quel luogo, quindi, hanno pensato bene di “staccare la luce” lasciandoli completamente al buio con il rischio che, invece di prendere la scossa di corrente, si rompano un braccio, una gamba ed altro, oltre alla possibilità affatto remota che malintenzionati si introducano nelle abitazioni approfittando della situazione.
Ed invece di acquistare le conchiglie mancanti mettendo a norma i pali che avrebbe comportato una spesa, volendo esagerare, di 100.00 euro, nel continuo rimpallo delle competenze, lasciano al buio per oltre 10 giorni quegli stessi cittadini di cui , con faccia tosta, affermano di voler garantire l’incolumità. Possibile mai che un Responsabile di un Ufficio tecnico faccia delle affermazioni simili? Dipendente da oltre 20 anni in quello stesso ufficio oggi addirittura Responsabile “sconosce” che l’illuminazione delle case popolari è collegata all’illuminazione pubblica?
Case popolari costruite nel 1970. E poi se così fosse non si sono mai accorti di pagare bollette di energia elettrica, evidentemente esose, rispetto agli impianti risultanti regolarmente allacciati? Dal 1970 il Comune di Acquappesa non ha mai cambiato neppure una lampadina all’interno del suddetto complesso residenziale o effettuato la pulizia del piazzale? A noi risulta il contrario. E con quale autorizzazione ha staccato la luce in un complesso che non è di propria pertinenza e/o competenza?
Chi è andato a staccate la luce? con quale atto autorizzativo? non esiste agli atti neppure uno straccio di ordinanza in tal senso. Le consuete assurdità di una amministrazione confusa e incompetente agli sgoccioli( per fortuna) di una legislatura da archiviare con bollino NERO. Vi riveliamo un segreto: contate i pali e i fari che voi stessi avete indicato nell’affidamento degli appalti per la manutenzione della P. I e scoprirete che sapevate più che bene del suddetto allaccio, come sapete più che bene che la competenza è del Comune di Acquappesa e che al trucchetto del ” salvatore della patria” che si assume in via eccezionale e straordinaria responsabilità che, invece, effettivamente ha, non ci crede davvero più nessuno”. È stato il loro commento.