I sindaci di San Pietro in Amantea, Cleto, Aiello Calabro, Lago e Serra d’Aiello non ci stanno e proseguono nella loro battaglia contro il Consorzio Valle Lao per l’invio di cartelle esattoriali non dovute. Con una missiva inviata non solo alla presidenza del Consorzio, ma anche al neo governatore della Regione Calabria Roberto Occhiuto, i primi cittadini dei centri interessati provano a fare chiarezza. «Chi risiede nei nostri comuni – spiega da San Pietro in Amantea Gioacchino Lorelli – continua a ricevere richieste di pagamento inerenti il contributo consortile di bonifica, con formale intimazione da parte della concessionaria della riscossione incaricata. I firmatari del documento hanno più volte rappresentato, da ultimo nell’incontro tenutosi presso la sede consortile di Scalea, la necessità che i ruoli siano rivisti e rettificati, adeguandoli alla legge regionale 13/2017 che ha apportato modifiche sostanziali alla precedente legge regionale 11/2003, finalizzata a chiarire la potestà contributiva del consorzio di bonifica per le zone dove non sono stati eseguiti interventi di natura migliorativa e di riqualificazione di strade e canali irrigui. Il tutto alla luce della sentenza della Corte Costituzionale 188/2018 che ribadisce l’incostituzionalità della norma che imponeva il contributo indipendentemente dal beneficio fondiario. Il tributo infatti, può e deve essere richiesto solo laddove i fondi traggono un beneficio effettivo e diretto dalle opere pubbliche o dall’attività di bonifica effettuate dal Consorzio, come previste nel piano di classifica. Ma il previsto Piano di Classifica, approvato nel luglio del 2014, per quanto riguarda il comprensorio “Oliva – Campo – Savuto”, cita a pagina 41 che “l’impianto è in costruzione e di prossima entrata in esercizio”, ma sono trascorsi più di 6 anni e l’unica cosa che gli utenti hanno visto sono solo le cartelle esattoriali. Sarebbe opportuno, anzi necessario, che la invocata contribuzione sia diretta solo ed esclusivamente nei confronti dei proprietari dei terreni effettivamente beneficiari delle opere del Consorzio».